Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  17/10/2023

Momenti e scelte "personali" nell'amministrazione di sostegno - Paolo Cendon

L’istituto dell’AdSostegno è stato pensato, fin dal primo inizio (1986), in chiave essenzialmente patrimonialistica: risparmi, conti, pagamenti, spese, acquisti, mutui, banca, borsa, immobili, assicurazioni, affitti, indennità, rateazioni, cedole, utili, bollette, imposte etc.

Un amministratore chiamato cioè ad affiancare o a sostituire l’interessato, nel compimento di uno di quegli atti: in via congiuntiva o esclusiva, a seconda dei casi, alla stregua delle specifiche indicazioni fornite dal GT.

Successivamente, già a partire dal 2004, l’arco dei possibili interventi giudiziali – ecco il dato da rimarcare - è venuto dilatatandosi sempre più nella prassi: in direzione, all’occorrenza, di scelte di carattere strettamente personale.

Ciò sia con riguardo al caso di un beneficiario 'concorde' oppure 'assente'; sia, con maggior prudenza, rispetto un beneficiario 'contrario' al compimento di quel certo atto; sia in situazioni intermedie.

Si è ammesso ad esempio, dai Tribunali, che l’amministratore di sostegno potrà, in sostituzione dell’interessato, venir incaricato dal GT di stipulare il ‘contratto alberghiero’ con una casa di riposo: sostanzialmente, pilotando lui un passaggio-chiave come quello della residenzialità.

La ‘sessualità dei disabili’ è un altro punto.

Sono entrati nel raggio dell’Istituto, successivamente, momenti come la ‘separazione fra coniugi’, il ‘divorzio’, l’’accettazione di eredità’, la ‘rinuncia’, l’’adozione o l’affido’ di un minore (mai nel casi di un soggetto a rischio), la ‘partecipazione’ a un’associazione.

Si è riconosciuto che il decreto giudiziale potrà contenere-immaginare blocchi o sospensioni per quanto concerne la possibilità di contrarre ‘matrimonio’, di redigere un ’testamento’, di effettuare una ‘donazione’.

E’ prevalsa insomma l’idea che i filamenti antipsichiatrici, autodistruttivi, di pericolosa inerzia, vadano combattuti, fin che possibile, anche sul piano personale, in nome del 'best interest' dell’interessato: “Oggi vorresti fare o non fare questo, quest’altro, è ben chiaro però come, al di là delle lusinghe contingenti, tale decisione ti possa nuocere; domani saresti il primo a riconoscerlo: ci ringrazierai allora per averti impedito oggi, al di là dei soldi, una conclusione fatale, per te o per chi dipende da te”.

 




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