L'uomo avrebbe approfittato delle feste, delle riunioni tra amichetti, del "doposcuola" e dei pigiama party. Ad accusarlo sono quattro ragazzine, ora maggiorenni. All'epoca dei fatti frequentavano le scuole elementari e medie
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Il pigiama party, le feste e anche i pomeriggi di studio. Un 55enne avrebbe sfruttato ogni incontro a disposizione, ogni momento utile. E così, per mesi, avrebbe abusato delle amiche della figlia. Bambine di 13 anni che all'epoca frequentavano le scuole medie o le elementari, in un istituto di Roma Nord. Almeno quattro le piccole vittime. Ragazzine che adesso sono diventate adulte e hanno trovato la forza per testimoniare nel processo a carico dell'uomo.
"Mi ha portata nello studio vicino al salone", inizia il primo racconto dai particolari irripetibili. Il copione era sempre lo stesso: "Diceva che ero diversa dalle altre... che quello che era successo sarebbe rimasto il nostro segreto. Ero disgustata. Però un certo fascino per me che ero una bambina lo aveva", prosegue la testimonianza. Poi un'altra: "Purtroppo lo vedevo come un padre. L'unico modo per non perderlo era accettare certe cose. All'epoca avevo 12 anni. Ero inibita e spaventata, non sapevo dire di no. Dopo aver saputo che avevo avuto il mio primo rapporto sessuale, mi ha detto che ero pronta per farlo con lui. E se mi rifiutavo diceva 'non sei una donna e non vali niente", ha raccontato una seconda vittima.
Il ricatto era un elemento essenziale nella tattica dell'uomo: "Ha carpito la mia fiducia, facendomi parlare male di mio padre e intanto registrava la conversazione. A quel punto mi ha costretta a farmi toccare... se non l'avessi fatto diceva che avrebbe divulgato la conversazione".
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I racconti sono tutti simili e si riferiscono al quinquennio 2008-2013. Cinque anni in cui il padre di una ragazzina, all'insaputa della figlia, avrebbe violentato le sue compagne di classe. Avrebbe approfittato delle feste, delle riunioni tra amichetti, del "doposcuola" e dei pigiama party. Prima si mostrava gentile, simpatico, degno di raccogliere le confidenze più intime dei ragazzini. Poi attirava le prede nella sua tela, le isolava dal gruppo con una scusa, abusava di loro e creava forme di ricatto e di dipendenza.
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Per anni le vittime si sono tenute tutto dentro, manifestando ognuna delle forme di disagio. Poi una di loro ha parlato, nel 2021. La vicenda alla fine è venuta alla luce, così come si sono fatte avanti anche le altre tre vittime dell'uomo. Un padre di 55 anni che adesso sta affrontando un processo tra le aule del tribunale penale di piazzale Clodio, dove la procura lo accusa di violenza sessuale su minore, un reato che i racconti delle vittime venerdì scorso hanno confermato.