Biodiritto, bioetica  -  Redazione P&D  -  10/03/2022

La Camera del deputati ha approvato la proposta di legge sul fine vita

Il Ddl sulla morte volontaria medicalmente assistita ha ricevuto 253 sì, 117 no e un astenuto. A votare a favore PD, M5s, LeU e Italia Viva, mentre contro si è schierato tutto il centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Coraggio Italia e Noi con l’Italia.  Il testo adesso è atteso all’esame del Senato dove i numeri sono più incerti.

Fine vita, via libera della Camera: le reazioni di Letta e Conte

Sul tema alcuni partiti come Italia Viva, Forza Italia e Coraggio Italia hanno lasciato la libertà di voto come dimostrano le eccezioni, rispetto alle disposizioni dei propri gruppi, rappresentate dai parlamentari di Fi Renata Polverini, Elio Vito e Simone Baldelli, che hanno votato a favore, e i deputati di Iv Gabriele Toccafondi, Maria Teresa Baldini e Cosimo Ferri che hanno votato contro.

Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha definito l’approvazione alla Camera un “fatto storico”: “Devo dire che non ci avrei sperato, ma c’è stato un ottimo lavoro del Parlamento in queste settimane. Il testo è stato approvato tra l’altro con una maggioranza abbastanza importante, larga, adesso andrà al Senato e mi auguro che il Senato faccia la sua parte il più rapidamente possibile”.

Stessa soddisfazione espressa su Facebook dal leader del M5s Giuseppe Conte: “Con il primo via libera della Camera alla legge sul suicidio assistito compiamo un fondamentale e deciso passo in avanti sul tema, complesso e delicato, del fine vita, nel perimetro già indicato dalla Corte costituzionale

Fine vita, via libera della Camera: cosa prevede

Dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’abrogazione dell’eutanasia, il Ddl recepisce la sentenza del 2019 della Corte costituzionale sull’attivista Marco Cappato, che aveva aiutato Dj Fabo nel suicidio assistito. 

Qualora arrivasse il via libera anche dal Senato, la legge permetterebbe in Italia la “morte volontaria medicalmente assistita con un atto autonomo con il quale si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole con il supporto e sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale”.

Centrale nel testo l’approvazione dell’articolo 2 dove si spiega che “si intende per morte volontaria medicalmente assistita il decesso cagionato da un atto autonomo con il quale, in esito al percorso disciplinato dalle norme della presente legge, si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale”, si legge nel testo.

L’atto, si precisa, “deve essere il risultato di una volontà attuale, libera e consapevole di un soggetto pienamente capace di intendere e di volere”.

Con l’approvazione di un nuovo emendamento il testo stabilisce che per accedere al suicidio assistito basterà il certificato del medico curante oppure di uno specialista, non di entrambi come previsto nella versione precedente.

Secondo le nuove modifiche, per accedere al farmaco letale, il medico non dovrà necessariamente tenere conto delle condizioni sociali e familiari, ma solo delle condizioni cliniche e psicologiche. 

Tra le novità più importanti dell’ultimo testo ci sono l’introduzione dell‘obiezione di coscienza per medici e personale sanitario e specifiche più stringenti delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito.

Il suicidio assistito può essere chiesto dal paziente maggiorenne, in grado di intendere di volere, che sia stato già coinvolto in un percorso di cure palliative e le abbia rifiutate, ma che sia affetto da una patologia irreversibile e da prognosi infausta, che cagioni sofferenze fisiche e psicologiche assolutamente intollerabili.

Introdotto anche uno “scudo penale” per i medici e il personale sanitario, che non potranno essere perseguibili in caso assistenza al suicidio.




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