Biodiritto, bioetica  -  Redazione P&D  -  01/11/2024

L’auto-direttività del concepito, in costante relazione con la madre: tutela e diritto all’ascolto del «minore più minore», fragile ed indifeso, soggetto all’auto-determinazione degli adulti - Valter Marchetti

(Approfondimento in materia di bioetica e biodiritto, a cura di Valter Marchetti, Avvocato del Foro di Imperia)

Indice

1. Premessa: la bioetica, una disciplina che richiede locum facere dentro di noi- 2. L’identità della persona nel suo «fiorire dentro» il grembo materno - 3. L’embrione: un minore fragile e indifeso ma non per questo meno determinato a vivere, anzi! - 4. La scienza ci dice che la persona-embrione dialoga con la madre sin dai primi attimi dal concepimento: «cross-talk» madre-embrione nella fase preimpianto. L’auto-direttività dell’embrione. L’importanza della medicina narrativa per un ascolto più consapevole, sia della madre che del concepito - 5. Il diritto all’ascolto del minore: la tutela del minore più minore nella sua prima relazione con madre - 6. L’uguaglianza tra gli esseri umani ed il paradigma della relazione: il rispetto e la tutela ab origine dell’identità e della dignità umana - 7. La Vita, sin dal suo inizio, è un diritto inviolabile: la legge naturale iscritta nell’uomo - 8. Conclusioni.

1. Premessa: la bioetica, una disciplina che richiede locum facere dentro di noi.

Locum facere al concepito insito in ognuno di noi1; è con questa predisposizione d’animo che ho cercato di sviluppare e coordinare le idee maturate attorno ai temi dello statuto dell’essere umano nel suo primissimo stadio di Vita, in relazione con la madre sin dal momento della fecondazione.

La bioetica (2), disciplina in continua evoluzione che cerca di cogliere e valorizzare gli aspetti positivi delle nuove scoperte scientifico-biologiche, porta con sé il delicato compito di intercettare quelle che possono essere le criticità della sperimentazione scientifica rispetto ai valori morali, in particolare sotto il profilo del rispetto e della tutela della dignità e dell’inviolabilità della persona.

Per esser compresa in profondità, proprio perché materia complessa e di ampio respiro interdisciplinare, la bioetica richiede un locum facere dentro di noi, senza alcun pregiudizio, lasciandoci mettere in discussione nel profondo dell’animo, affinché le conoscenze biologiche possano essere davvero confrontate (attraverso «il ponte3» della bioetica, appunto) con i valori fondanti l’umanità.

La relazione che segue rappresenta una riflessione aperta e condivisa in riferimento alla definizione di persona nonché sulla capacità di relazione in rapporto a quello che è stato definito da più parti lo «statuto dell’embrione umano»4.

In allegato l'articolo integrale con note.


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