Biodiritto, bioetica  -  Redazione P&D  -  07/07/2022

Il Parlamento europeo dice sì all'inserimento dell'aborto nella carta dei diritti UE. Voto contrario di Lega, FI e FDI

Il via libera dall' Eurocamera di Strasburgo con 324 voti a favore, 115 no e 38 astenuti. Il documento condanna la decisione della Corte suprema degli Usa.

Il Pd: "Carroccio, Forza Italia e Fratelli d'Italia vogliono come modello la Polonia e l'Ungheria?". Pillon: "Un provvedimento che attacca la vita nascente e compie una grave ingerenza negli affari interni degli Stati Uniti"

Inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. A chiederlo è il Parlamento europeo che, convocato in riunione plenaria a Strasburgo, ha dato il via libera alla risoluzione in cui l'Eurocamera "condanna fermamente la regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale" dopo la decisione della Corte Suprema negli Usa e propone di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue. La risoluzione è stata approvata con 324 voti favorevoli, 115 contrari e 38 astenuti. Ad opporsi al provvedimento sono stati gli europarlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. 

"Vergognoso voto contrario di Lega, FI e Fdi: vogliono come modello per l'Europa la Polonia e l'Ungheria?", attacca Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati del Pd. Ma il senatore leghista, anti-gay e ultracattolico Simone Pillon replica: "Il Parlamento Europeo ha votato oggi una risoluzione, non vincolante per gli stato membri, in cui si attacca la vita nascente e si definisce l'aborto come un diritto. La risoluzione compie inoltre una grave ingerenza negli affari interni degli Stati Uniti, visto che nel suo contenuto si critica aspramente la sentenza della Corte Suprema Usa".

Nella risoluzione gli eurodeputati affermano che occorre presentare al Consiglio una proposta intesa a modificare l'articolo 7 della Carta poiché "ogni persona ha diritto all'aborto sicuro e legale" e attendono che il Consiglio europeo si riunisca per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati. Inoltre, nel provvedimento si esprime piena solidarietà e sostegno alle donne negli Stati Uniti e a quanti sono coinvolti nella prestazione e nella promozione del diritto e dell'accesso all'assistenza legale e sicura all'aborto in circostanze così difficili, e chiedono al Congresso americano di approvare un progetto di legge che tuteli l'aborto a livello federale. 

Gli europarlamentari esprimono inoltre preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta anche in Europa ed esortano i Paesi Ue a depenalizzare l'aborto, a eliminare e combattere le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, sociali e pratiche in alcuni Stati membri. La richiesta dell'europarlamento è che i Paesi membri dell'Ue garantiscano l'accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti, a servizi di assistenza sanitaria prenatale e materna, alla pianificazione familiare volontaria, a servizi adatti ai giovani, nonché alla prevenzione, al trattamento e al sostegno nella lotta all'Hiv, senza discriminazione alcuna, si legge nella risoluzione. La Commissione e gli Stati membri - sottolineano ancora gli europarlamentari - dovrebbero intensificare il loro sostegno politico a favore dei difensori dei diritti umani e dei prestatori di assistenza sanitaria che lavorano per far progredire la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti.

 

"Orgogliosa di aver presieduto la sessione plenaria durante la quale il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione di condanna contro la decisione della Corte Suprema USA sul diritto all'aborto. L'aborto sicuro e legale è un diritto", scrive su Twitter la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

E la senatrice del Pd Valeria Valente aggiunge: "La risoluzione è un segnale imprescindibile, non solo ai paesi membri ma anche al resto del mondo, Stati Uniti in primis. Non possiamo accettare ritorni al passato sui diritti delle donne, a partire da quello all'autodeterminazione e alla maternità libera e consapevole". E la dem Monica Cirinnà avverte: "I venti di regressione sui diritti delle donne restino lontani dall'Europa. Occorre vigilare e resistere: inseriamo il diritto nella Carta dei diritti Ue, per la libertà delle donne di decidere".

 

Protestano invece gli eurodeputati di destra. "'Si è consumato l'ennesimo tentativo di ingerenza del Parlamento europeo nei confronti degli Stati Uniti e degli Stati membri, con la seconda risoluzione nel giro di un mese approvata oggi in Plenaria sull'aborto. La competenza sull'aborto è e rimane in capo alla sovranità dei singoli paesi. Da Roma a Bruxelles, la sinistra continua a strumentalizzare la crisi per imporre la propria agenda ideologica", polemizza la leghista Simona Baldassarre.

E l'eurodeputato di Fdi Vincenzo Sofo aggiunge: "Il voto espresso oggi dalla maggioranza del Parlamento europeo sulla risoluzione è indicatore inquietante di quale progetto sociale abbiano in mente le sinistre per l'Europa del futuro. Il tema dell'aborto dovrebbe essere competenza dei singoli Stati membri, mentre con la risoluzione di oggi si condanna quanto accaduto negli Stati Uniti e in alcuni Paesi Ue".

 




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