L'ORDINE DEL PM AL VAGLIO DEL GIP
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Su ordine della procura il bambino è stato sottoposto a tampone nel primo ospedale, poi trasferito nel secondo, dove ha potuto iniziare le nuove terapie. La madre no-vax costretta a fare il tampone per accompagnare in ospedale il figlio
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E' all'attenzione del gip di Milano la richiesta di convalida del provvedimento di prelievo forzoso di campioni biologici, richiesto dal pm Nicola Rossato, su un bambino di quattro anni figlio di genitori no-vax.
Una scelta, quella della procura di Milano, resa necessaria dall'opposizione di padre e madre al test anti Covid necessario per trasferire il bimbo, ricoverato per una grave malattia, da un primo ospedale a una seconda struttura, che ospita altri giovanissimi pazienti che hanno livelli molto bassi di difese immunitarie. Senza la verifica del suo stato di salute, attraverso un tampone, il piccolo potrebbe mettere a rischio la vita degli altri bambini ricoverati.
Di fronte al rifiuto dei genitori a sottoporre il figlio all'esame, e al verosimile pericolo di morte del bambino, gravemente affetto da forma molto aggressiva di tumore, la procura ha deciso di indagare padre e madre per tentato omicidio del figlio, così da poter utilizzare la norma prevista dall'articolo 359-bis del codice di procedura penale, che autorizza a procedere proprio nei gravi casi in cui vi sia "fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave e irreparabile pregiudizio alle indagini".
La madre no-vax costretta a fare il tampone per accompagnre in ospedale il figlio
Una forzatura giuridica, giustificata dalla necessità di procedere al prelievo, perché si è valutato che non ci fosse sufficiente tempo per interessare il giudice tutelare o il tribunale dei minorenni, proprio per la gravità della patologia di cui è affetto il bimbo. Senza le terapie richieste dai medici, infatti, e disponibili solo nella seconda struttura ospedaliera, il piccolo paziente rischierebbe di morire. Il bambino è stato così sottoposto a tempone nel primo ospedale, poi trasferito nel secondo, dove ha potuto iniziare le nuove terapie. La procura ha poi avanzato richiesta di convalida del provvedimento al gip che ha 48 ore per prendere una decisione. Nel frattempo, anche la madre ha dovuto fare a sua volta un tampone per accompagnare il figlio presso la nuova struttura.