Lo ha deciso il comitato etico dell'ASL delle Marche, dopo una sentenza del tribunale di Ancona: riguarda un 43enne tetraplegico
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Il comitato etico dell’azienda sanitaria delle Marche ha autorizzato il suicidio assistito di un paziente tetraplegico che ne aveva fatto richiesta, dopo che a giugno il Tribunale di Ancona le aveva ordinato di verificare che esistessero le condizioni necessarie.
È la prima volta che in Italia un’azienda sanitaria (ASL) autorizza il suicidio assistito, e che dunque viene applicata un’importante sentenza della Corte Costituzionale del 2019, secondo la quale chi aiuta una persona a suicidarsi non è punibile a patto che siano rispettate alcune condizioni.
La decisione dell’ASL delle Marche è stata resa pubblica dall’associazione Luca Coscioni, che aveva seguito fin dall’inizio la vicenda del paziente tetraplegico, un uomo di 43 anni immobilizzato da dieci anni a causa di un incidente stradale e in condizioni irreversibili.