Da un lato l’affacciarsi di prerogative sempre nuove: diritto all’assistenza, all’insegnamento scolastico, al sostegno, al carrello elevatore, a non sapere, alla serenità familiare, alla realizzazione personale.
Dall’altro il problema dell’effettività, le sconfessioni e disarmonie applicative; il confine tra violazioni che consentiranno, oppure no, al titolare di azionare una tutela specifica - sul terreno reale, recuperatorio, inibitorio, o almeno su quello risarcitorio.
---
Per un verso il rigoglio istituzionale, il proliferare di vessilli e declamazioni: nelle convenzioni internazionali, nella legislazione nazionale e regionale, nei proclami delle singole categorie e associazioni.
Per l’altro il welfare in affanno, gli impegni pubblici rinviati o disattesi: quando emerga (poniamo) dell’assistenza domiciliare che verrà sospesa, dal mese prossimo, del day hospital che sta per chiudere, salvo miracoli; degli sportelli che non apriranno subito, del consultorio che accorcerà gli orari, del corso di formazione non più finanziabile