Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  08/02/2024

Delitto del Garda, uccide la madre strangolandola con uno straccio e poi confessa

 NON SOPPORTAVA PIÙ LA CONVIVENZA

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Il castello di carte creato per tentare di depistare le indagini è crollato nella notte, sotto la pressione degli inquirenti. Ad uccidere Santina Delai, la donna di 78 anni trovata morta ieri mattina all’alba in casa propria a Puegnago del Garda, strozzata con uno straccio da cucina, è stato il figlio Mauro Pedrotti, 54 anni, che ha confessato davanti ai carabinieri nel corso di un lungo e sofferto interrogatorio al comando provinciale di Piazza Tebaldo Brusato a Brescia. «Non ne potevo più - avrebbe raccontato al sostituto procuratore Ines Bellesi - Vivere vicini - il figlio confinava con l’abitazione della vittima - era diventato ormai possibile».

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Pedrotti ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario premeditato della madre. Ieri mattina era stato proprio Pedrotti a lanciare l’allarme dopo essere andato al lavoro. Inizialmente avrebbe raccontato di aver telefonato alla madre appena arrivato sul posto di lavoro al mattino presto e, non avendo ricevuto risposta, ha allertato la moglie. La donna si è quindi recata nell’abitazione della suocera dove ha rinvenuto il corpo ormai privo di vita.

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Santina Delai viveva da sola in casa e come unica entrata aveva la pensione di reversibilità del defunto marito, morto cinque anni fa. Come ogni mattina, pare si fosse alzata all’alba per fare le pulizie domestiche, quando, era la prima ipotesi degli investigatori, sembrava fosse stata sorpresa da qualcuno, forse un ladro, che l’avrebbe uccisa. In casa sono stati trovati alcuni cassetti aperti, stipiti a soqquadro, ma nessun segno di effrazione. C’era solo una porta finestra spalancata, aperta forse dalla donna per arieggiare la casa, dalla quale, si era immaginato, un malintenzionato sarebbe potuto entrato. Sul corpo sono stati notati segni di violenza, anche se in casa non c'erano tracce di sangue. Fin dalle prime ore, però, la versione del 54enne, operaio di un’azienda che realizza opere stradale, non aveva convinto gli inquirenti. Mauro Pedrotti assistito dall’avvocato Giovanni Brunelli è crollato circa 24 ore dopo l’omicidio. «Ha inscenato un furto in casa - ha detto il legale - ma alla fine sapeva che non l’avrebbe fatta franca».

 

 




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