Cassazione, spetta ai giudici fissare il giusto stipendio: “Chi lavora ha diritto a salario minimo per vita dignitosa”
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La Corte accoglie il ricorso di 8 vigilantes. La busta paga – scrivono nella sentenza – non è necessariamente legittima, anche se rispetta i Contratti collettivi di lavoro ed è sopra la soglia di povertà Istat: “Il salario minimo non deve distanziarsi da quello medio”
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Uno stipendio mensile superiore alla “soglia di povertà” – che l’Istat fissa in 834,66 euro – non è necessariamente legittimo. Al contrario, una retribuzione è sempre ingiusta se non garantisce “un livello di vita dignitoso”; se non permette alle persone di svolgere “attività culturali, educative, sociali”, intanto che mangiano e pagano il fitto.
E’ la Corte di Cassazione – chiamata a giudicare il caso di 8 lavoratrici e lavoratori di una Cooperativa di vigilanza e portierato – a fissare questi importanti principi.