Pubblica amministrazione  -  Gabriele Gentilini  -  17/12/2024

Sul correttivo al decreto legislativo 36/2023

E' in corso l'iter normativo per la approvazione del correttivo di cui al d lgs 36/2023.

Il tutto trova la sua fonte nella legge delega 78/2023 che prevede il limite temporale per queste tipologie di interventi entro e non oltre il marzo 2025.

Nel frattempo sono stati emanati i pareri allegati, del Consiglio di Stato https://portali.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza?nodeRef=&schema=consul&nrg=202401427&nomeFile=202401463_27.html&subDir=Provvedimenti e della Conferenza Unificata https://www.statoregioni.it/media/ydmkzths/p-4-cu-atto-rep-n-153-3dic2024.pdf,  che, entrambi gli organi consultivi, hanno espresso diverse critiche sul modo con cui è stato sin qui proceduto.

Ad esempio, il Consiglio di Stato, ha fatto notare  che la bozza, per come è stata formulata, non tiene conto di alcune disposizioni previste dalla legge delega e sulle conseguenze che questo potrebbe avere in termini di legittimità formale e sostanziale.    La legge delega prevede l'acquisizione obbligatoria del parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni quale aspetto necessario e preventivo rispetto al parere del Consiglio di Stato.

Per cui il Consiglio di Stato avrebbe dovuto pronunciarsi sulla bozza già munita del parere della Conferenza Unificata, non prima di quello come sta avvenendo.

Altro aspetto è che per l'estensione e predisposizione della bozza che ha poi portato al d lgs 36/2023,  il Governo si era avvalso dell'opera del Consiglio di Stato per la predisposizione dello schema normativo. Fatto non avvenuto per il Correttivo in trattazione.

Inoltre l'analisi di impatto regolatorio (AIR) è stata valutata come incompleta, mancando dati predittivi specifici e analisi dettagliate sugli effetti economici, macroeconomici e settoriali delle modifiche proposte

In linea generale il Correttivo tocca aspetti quali il principio di rotazione, lo standstill sostanziale, l'equo compenso, la responsabilità dei progettisti, la digitalizzazione e strumenti di gestione informativa (BIM), le clausole sociali, i contratti attuativi negli accordi quadro, il RUP e deleghe di funzioni dei responsabili di fase. 

Il parere della Conferenza Unificata ha a sua volta dato modo di comprendere cosa dovrebbe essere rivisto.

 A seguito dei dette fasi dovranno essere formulati i pareri delle Commissioni parlamentari permanenti, del MIT e del Governo dovranno valutare definitivamente la compiutezza dell'iter.




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