II°
Ho vissuto altre vite
conservando lo stesso mio naso.
Può sussistere l'immortalità:
l'annuso nell'aria (di ogni stagione).
Un odore mi porta già lontano
nel tempo sconosciuto
eppure familiare.
Non ero io, immortale
è forse solo il mio
naso primordiale.
III°
Giorni di festa, bianche palizzate
spezzate, bianchi recinti recisi
spaesamenti vel sconfinamenti
mi dilato nello spazio, m'esondo
nel tempo sconfinata forse stanca:
la goccia che fatica a rotolare
evapora nell'eterno. Scompare,
riappare, scompare...
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