Cultura, società  -  Maria Rita Mottola  -  27/08/2024

confesso che ho vissuto

Non so quanti anni ho e neppure voglio saperlo. Ho vissuto e questo mi basta.

Ho vissuto, ho riso e ho pianto, ho commesso molti errori e tante, tantissime omissioni.

Ho vissuto, ho cercato e ancora cerco, ho trovato ma sono sempre e ancora alla ricerca.

Ho vissuto, sono piena di ricordi e di sensazioni, sono spesso vuota e in attesa di altro.

Ho vissuto e chiedo perdono per questa vita a volte sbagliata, per le parole offensive e per le parole non dette, per le buone azioni solo immaginate e non realizzate, per i pensieri inutili e vaneggianti, per la poca costanza e l’ira che talvolta mi assale, per le ferite che ho provocato alle persone che amo e a me stessa.

 Ho vissuto un’altra vita e ora un altro compagno amato con me a vivere una vita ancora.

Ho vissuto e mi domando se è stato bene essere Marta e non Maria, scegliere il fare invece della contemplazione del bello creato e non creato.

Ho vissuto ed ora sono così, così come mi hanno costruito i miei genitori, le mie sorelle, i mie nipoti, i miei cognati, la zia e le nonne, le amiche e gli amici, mia figlia, gli amori che ho amato e che ancora amo.

Ho vissuto e sono così anche grazie alle persone che ho incontrato sul mio percorso che mi hanno fatto del male, incapaci di comprendermi o assalite dall’invidia e dal rancore. Sono così come sono anche grazie a loro.

Ho vissuto ed ora sono così, come mi conoscono le persone che incontro, così terribilmente invadente, invasivamente complice e amica, complicata e semplicemente me stessa.

Ho vissuto accompagnata da rimpianti e da sogni, mai soddisfatta, mai capace di fermarmi e aspettare.

Ho vissuto spero non invano.




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