Il libro di P. Cendon è bello e piacevole da leggere.

Racconta della vita quotidiana di persone che vivono o sono sfiorate da condizioni di fragilità connesse alla diversità umana vissuta in un contesto evolutivo dove le problematiche possono essere affrontate e superate in una dimensione solidale e condivisa.

Le storie delle persone fragili e i problemi che incontrano fanno pensare come in un cielo terso l’affacciarsi di oscure nuvole, che creano ombre che possono incupirsi oppure dissolversi in una pioggia leggera, che bagna la terra e la rende fertile di fiori e frutti.

Le fragilità vengono dipinte nella realtà dell’esistenza , ma anche in una dimensione immaginaria, con la dolcezza e la consapevolezza che se sono riconosciute, capite e sostenute sono una grande opportunità di crescita umana e sociale per chi le vive e per chi le condivide.

Non tutte le storie , alcune anche molto sofferte, finiscono in tragedia perché c’è sempre un modo di affrontare le difficoltà orientato al superamento, senza mai confondere il valore della persona con la sua fragilità e i suoi problemi, sia che nascano dal sé ,dal contesto di vita o da offese di chi approfitta della debolezza altrui per il proprio interesse.

Dai racconti emerge l’importanza di conoscere e ascoltare le persone e non alimentare le paure che affondano radici nell’ignoranza, nei pregiudizi e nello stigma e che prolificano in una società incapace di affrontare le difficoltà e operare in modo partecipe e coordinato per la rimozione degli ostacoli che impediscono di fatto ad ogni persona di dare il meglio di sé come risorsa indispensabile per uno sviluppo umana complessivo.

La solidarietà, la reciprocità, l’amicizia, la fiducia e l’ascolto emergono come risorse indispensabili per la crescita di ogni individuo e lo sono ancora di più per coloro che hanno meno forza per affrontare e resistere agli eventi negativi che la vita comporta.

Il sostegno alle fragilità diventa cosi una grande opportunità per chi lo offre e per chi lo riceve pensando che il donare e ricevere non è mai a senso unico e che ciascuno ha qualcosa da dare e da ricevere contemporaneamente in una relazione improntata al rispetto e alla valorizzazione di ciò che si è ,prima ancora di ciò che si ha.

I personaggi del libro emergono nella loro identità e caratteristiche proprie, suscitando in chi legge il desiderio di approfondire la conoscenza, ridimensionando le ombre, senza però eliminarle perche’ sono le ombre che accrescono l’effetto della luminosità e ne valorizzano le differenze e i contrasti, rendendo migliore la vita.

Le storie rappresentate e le possibilità di aumentare le capacità di sostenere le comuni fragilità, contribuisce ad accrescere la consapevolezza, che molto si può fare se si guarda il mondo con occhi diversi e mente sgombra da barriere , come P.Cendon ci ha sempre insegnato.

Grazie

Francesca