Occhi di gatti
I gatti dormono acciambellati
cerchi di perfezione
hanno gli occhi chiusi, di questo ora
sono grata, Signore.
Gli occhi magnetici dei gatti a volte
nella grazia della piena veggenza
mi rivelano dell'essere tutte
le fragilità, il fondo del dolore
che è il mio, sono gli occhi di mia madre
che muore gli occhi inquieti di mio padre
spalancati nell'ultimo carpire
la luce. Gli occhi dei gatti, Signore,
mi chiedono ogni perché ch'io levo
a te, Signore, dal mio dolore,
dalla fragilità dei miei amici
acciambellati nel cerchio perfetto
del sonno che io mai conoscerò.
Fisso i loro occhi e vedo
abissi, Signore, soltanto abissi
del dolore di innumerabili schiere
di gatti. Devo grazia
agli occhi dei gatti in essi si specchia
la mia debolezza. Nient'altro sono
che occhi di gatto, di pena voragini
Signore e belli così belli Dio
come tu li hai creati
utili ai gatti, ma belli per me
Signore che li osservo
così intensamente come soltanto
gli occhi di mia madre che muore
di mio padre che cattura l'ultima
luce. Mi perdo nell'abisso bello
dei loro occhi come mai nei miei,
Signore per timore di vedervi
quello che so: l'una fragilità.
Se tu avessi occhi, nei tuoi Signore
potrei guardare diritto e vedere
anche la tua fragilità, hai pianto
Signore forse per lo smarrimento
negli occhi d'un gatto, forse davanti
alla sua bellezza
gaudiosa che proprio tu hai creato
anche per il tuo piacere, Signore.