Picchiato dal branco a 17 anni, si sveglia dal coma e testimonia al processo: condannati i colpevoli
Il corpo di Gianluca Di Curzio, 17enne, era stato trovato ai piedi della Nuvola di Fuksas, con il viso insanguinato. Una lite scaturita dopo i complimenti a una ragazza. Ora xxxxxxx dovranno scontare da 9 mesi a 1 anno e 3 mesi di carcere
I calci, i pugni. Poi la fuga nel tentativo di scampare al pestaggio. Quindi la caduta da un'altezza di sette metri. Il corpo di Gianluca Di Curzio, 17enne, era stato trovato ai piedi della Nuvola di Fuksas, con il viso insanguinato, solo il giorno seguente.
Un flebile respiro aveva dato scarse speranze ai genitori che per due mesi avevano vegliato sul ragazzo, ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Camillo.
Poi il risveglio, la testimonianza, il processo e adesso la condanna. xxxxxx sono stati condannati a pene che vanno da 9 mesi a 1 anno e 3 mesi di carcere.
Sono stati accusati di lesioni gravi in concorso, per i fatti accaduti il 7 ottobre del 2017, quando fuori dalla discoteca Room 26, all'Eur hanno pestato la vittima.
La lite era nata a causa di alcuni complimenti che Natalizi aveva rivolto alla cugina di Di Curzio. Apprezzamenti non graditi che avrebbero suscitato la reazione del 17enne. Il clima di tensione avrebbe convinto i buttafuori del locale a far uscire i contendenti.
Ma non appena fuori Di Curzio avrebbe ricevuto un pugno al volto. Quindi si sarebbe dato alla fuga, inseguito dai rivali. Le telecamere inquadrano il 17enne mentre corre, attraversa via Cristoforo Colombo, oltrepassa la caserma dei carabinieri di via Asia e scavalca una recinzione del centro congressi.
Sono circa le 3 di notte quando Di Curzio scompare dai radar. Inutile provare a rintracciarlo. A lanciare l'allarme era stato un amico della vittima, che intorno alle 4,30 ha chiamato il 112 per segnalarne la scomparsa. Solo il giorno seguente i parenti avevano trovato il corpo del ragazzo, quando era ormai in fin di vita. Perché il 17enne, nel tentativo di fuggire, sarebbe precipitato nel vuoto da un altezza di 7 metri. Per due mesi il ragazzo è rimasto in coma prima di svegliarsi. Nel frattempo i pm avevano iniziato a indagare.
Le indagini della procura hanno puntato il dito contro 4 ragazzi maggiorenni, gli autori del pestaggio, secondo le accuse.
E adesso, dopo sei anni dai fatti, è arrivata la sentenza. Uno di loro è stato assolto. Gli altri tre sono stati condannati.