Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  03/09/2023

Osservazioni sull'AdS - Antonella Miriello

Le fragilità sono in aumento , riguardano persone sempre più giovani, fragili, donne, e in nuce persino nuclei: la richiesta di AdS cresce con la complessità sociale, e con l’espulsione dai cicli produttivi di fette di persone che inoltre, di fronte all’impatto telematico/cibernetico, restano emarginate, escluse, spiazzate.

L’ampliamento del gap conduce ad una concezione più ampia della funzione dell’amministrazione di sostegno, fra funzione di  ammortizzatore sociale et funzione di garante del rispetto dei diritti umani dei singoli cittadini, sia nelle relazioni sociali che nelle relazioni con enti ed organizzazioni complesse (Stati).

Se questo è, come è, il quadro, è evidente che occorra ripensare allo strumento della AdS, partendo da subito con sperimentazioni utili, suscettibili di portare, forse, ad un miglioramento legislativo.

 I capisaldi giuridici vanno, ad avviso della scrivente, mantenuti e consolidati: la stretta aderenza alla Costituzione, quale legge di riferimento; l’applicazione esplicita del diritto naturale, quale diritto principe del Diritti Umani e difesa del diritto dei fragili, dei non abbienti, dell’umanità nei confronti di una società sempre più invasivamente tecnologica.

 Il profilo dell’AdS è indicato dal legislatore: ausiliario del giudice.

 Vale a dire che il profilo pubblicistico deve sempre prevalere sulla funzione privatistica; ma vale anche a dire che la figura dell’AdS si assimila sempre più al romano istituto giuridico del Tribuno della Plebe, ma anche alla figura che il diritto di Common Law conosce come Camera Della Pubblica Difesa (o qualcosa di simile, e posto che già la legge di AdS ha modificato la figura del GT, magistratura speciale fra magistratura giudicante e magistratura requirente ).

 AdS necessita pertanto di formazione; competenza; parziale autonomia (pur sotto controllo del giudice), riconoscimento istituzionale (per poter svolgere efficace azione presso pubblici uffici, a protezione di quei beneficiari, circuiti): non un prosecutor ma un minus simile.

 Chiuso anche questo contesto, andiamo ad identificare gli elementi essenziali di progetto:

- creazione di una Camera delle AdS (presso Tribunale certamente, forse anche presso Ordine?!)

-  Formazione (permanente) gestione e controllo a cura dell’Ordine Avvocati (di concerto con Assoc Magistrati?)

- Partecipazione libera, parte da Ordini, parte da familiari (convogliabili sub genere “volontari” di provenienza Alas?!)

Chiunque, comunque pervenga alla Camera, perde connotazione specifica assumendo la qualifica di AdS ed utilizza i canali telematici semplificati e riservati  ad AdS ed al collegamento con Cancelleria e GT in tempo reale

- Formazione di un codice etico (Alas ne ha formato uno, che offrirà in disamina nel corso di un convegno che penserebbe di lanciare, concertandolo con Ordine Forense)

- Retribuzione dell’incarico a cura del Ministero (determinazione equitativa non onerosa per un incarico probono, ma nemmeno sacrificante professionalità tempo e cura dell’AdS preparato)

Si può pensare ad un tetto max per AdS del numero dei beneficiari seguiti AdS non può assumere le difese nelle cause utili ai beneficiari, onde evitare conflitti di interesse.

Ciò a maggior ragione delinea la necessità di un compenso per l’AdS , ma anche la spoliazione della funzione da qualsivoglia spirito di parte. È chiaro che AdS debba sempre seguire l’interesse del beneficiario e non essere “AdS di Stato”, ma solo svolgere una alta funzione sociale. Ogni ufficio pubblico, ente o altro, è tenuto a conformarsi, favorendo l’attività di AdS (troppo spesso costretto a litigare con enti banche per ottenere rispetto delle ragioni del beneficiario)

 Infine.

Può un AdS ricevere danaro regali o eredità dal beneficiario?

Domanda spinosa.

 Dipende dal grado di capacità del beneficiario, qualsiasi disposizione di benevolenza che assume.

Certo la figura è una figura istituzionale e deve restare scevra da dubbi (e il riconoscimento di compenso oltre il rimborso spesa, vale ad evitare cadute)

 Tuttavia AdS non può succedere mai , se esistono familiari, che è anzi tenuto a cercare ed immettere in eredità.

Può discutersi, se erede è lo Stato, e la volontà del beneficiario è pura e vera e consapevole, che questi intenda riconoscere, anche a titolo di legato, una provvidenza al beneficiario che lo abbia accudito

Può essere pensabile, meglio, di costituire un fondo presso la Camera, che sovvenzioni le attività di AdS.

E comunque in fase finale AdS potrà sempre depositare col rendiconto, una nota a liquidazione e compenso

Al momento, questo è lo stato dell’arte.”

 

Da qui, mi sono poi resa conto, all’esito di un incontro di commissione comunale a Bologna, della capacità di ammortizzatore sociale dell’AdS, ad esempio in materia di minori non accompagnati, dove “a staffetta” ben può proseguire l’attività dei tutori volontari nella presa in carico dei divenuti maggiorenni.

 

Riflettevo poi sull’istituto, nella funzione di advocacy, in relazione ad un lavoro che ho in piedi da qualche anno, “De humanitaria lege in Constitutione Mundi”.

 




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