Novembre a mamma e papà
Il prato non è più. Un tappeto rapido
di foglie lo ricopre,
atterrate dal vento.
Il vento le semina in un mosaico
colorato che ai nostri occhi non mostra
alcun disegno se non la vivezza
gonfia del rosso, del giallo, dell'ocra.
Il prato non è più. Alle foglie ancora
sui rami preferisco, sparigliate
come carte sul tavolo, le foglie
che l'autunno ha già spento.
Nel caos di bellezza sparsa a terra
come concime sta forse l'essenza
del nostro incerto moto
del nostro sempre andare.
Se morire fosse trascolorare
in bellezza, minore
sarebbe a me il timore.
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