Ecco i fili infilati nella scatola
i fili sparsi nella tua cucina
i fili che apparivano nel cibo
approdati da lunga
navigazione dentro il minestrone.
I fili variopinti che disfavi e
dipanavi, spiccavi
un capo con la bocca,
infilavi il filo nell'ago. I fili
sfilano i miei ricordi seguo un filo e
poi un altro il nostro labirinto è
variopinto. I fili luttuosi
perché tu non fili più il tuo tempo e
anche il mio. I fili sfilacciati
delle ore i fili del mio pensiero
defilato mi difendo dal taglio
sottile d'un filo dimenticato e
appena ritrovato ancora vivo
della tua vita viva, delle tue
mani: l'hanno sfilato e rifilato.
Il filo femminile
il filo del ricordo, il labirinto
mi porta a te inghiottita dalla luce
che tu sfili e rifili ripassandola
nella cruna per tessere e cucire e
ingannare il tempo senza tempo e
sfilare da me lontano il ricordo
dolente del nostro filo spezzato.
23 luglio 2011