Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  17/01/2024

Un termine ricorrente nell'ADS è quello di "incapacitazione": cosa significa e quali sono gli elementi da tenere presenti?

Con questa parola ci si riferisce ai casi in cui il giudice tutelare, nel considerare la possibilità di un approdo all’AdS, si rende conto come esistano pericoli di scelte avventate, di omissioni temerarie, nell’agenda attuale e prossima di quella certa persona.

Pericoli dovuti, per esempio, ad alcoolismo abituale, a tossicodipendenza acuta, a prodigalità esagerata e cronica, a demenza progressiva, a ludodipendenza accanita, a invincibile creduloneria, etc. Ecco che il magistrato sceglierà allora, se del caso, di introdurre nel decreto istitutivo, o  nel prosieguo del rapporto con l’interessato, qualche limitazione alla sovranità.

Il fragile potrà ad esempio, ecco la decisione, prelevare da un certo momento non più di 200 euro al mese, dal suo conto bancario; perderà la gestione delle sue obbligazioni pubbliche, non potrà disporre dei suoi fondi d’investimento, non potrà amministrare i due box di sua proprietà e così avanti. 

 Numeri precisi per l’Italia, in questa fase, non se ne hanno (difficile ispezionare 400.000 decreti di AdS uno per uno, nei contenuti specifici); si può calcolare però che, delle pratiche di AdS correnti oggi in Italia, almeno un decimo abbiano queste caratteristiche

 




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film