Abstract: Con il presente contributo ci si è posti l’obiettivo, “soltanto”, di introdurre una tematica, che non “trova modo” in questa sede di “esplicarsi” nella sua interezza, relativa alla categoria giuridica della “tipicità”, che, come intuirono, forse prima di noi, i giuristi del “fronte tedesco”, assume diverse declinazioni a seconda delle branche interessate, ma, tuttavia, nel suo nucleo essenziale teorico-concettuale pone in luce, più o meno, le stesse problematiche che i diversi settori del diritto sono chiamati ad affrontare, in particolare una, la principale: “Sono sufficienti le regole che in un certo periodo storico il legislatore ci ha consegnato, confezionandole accuratamente quasi fossero un regalo prezioso da maneggiare con cura, oppure siamo noi interpreti chiamati “ad osare”, togliendo qualche strato in più di quella “carta” che avvolge quella determinata norma, al fine di scoprirne una più imponente forza applicativa, e dunque una più profonda e sottesa voluntas legislatoris?
Abstract: With the present contribution we have set ourselves the objective, “only,” to introduce a topic, which does not “find a way” here to “explicate” itself in its entirety, relating to the legal category of “typicality,” which, as the jurists of the “German front” intuited, perhaps before us, takes on different declinations depending on the branches concerned, but, nevertheless, in its essential theoretical-conceptual core highlights, more or less, the same problems that the different fields of law are called upon to face, in particular one, the main one: “Are the rules that in a certain historical period the legislature has handed over to us sufficient, carefully wrapping them up as if they were a precious gift to be handled with care, or are we interpreters called upon “to dare,” removing a few more layers of that “paper” that wraps that particular rule, in order to discover a more impressive applicative force, and thus a deeper and underlying voluntas legislatoris?