Letteratura  -  Redazione P&D  -  22/08/2024

Perché di qua si e di là no? - Paolo Cendon

Ci sono persone che incontri, a questo mondo, con le quali il rapporto dura tutta la vita.

  C’era stata una fase più intensa, a un certo punto; è durata qualche mese o qualche anno, le cose si sono attenuate, poi, un po’   raffreddate: ognuno ha preso altre strade, magari ha cambiato città.

 E tutto, con la quotidianità di frequentazione, ha perso un po’ di pienezza, di incandescenza, così è la vita.

  La fiammella non si è mai spenta, però.

   Continua ad ardere, qualunque occasione è buona per riaccenderla, alta e rosseggiante; un compleanno, una malattia, una guarigione, un Natale, un figlio che nasce, una promozione.

Magari un momento di tristezza, un infortunio sentimentale: ‘’Ah sei sempre tu, che gioia, quanti ricordi, che bello dopo tanto tempo … ‘’

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  Ci sono persone, invece, con cui le cose erano incominciate allo stesso modo, le frasi allora scambiate erano altrettanto fervide, roventi; e vive  le  promesse di restare sempre vicini, di essere lì a un passo nei momenti di difficoltà, o anche solo per  condividere micro-gioie.

  ‘’Non ti dimenticherò mai, per te ci sarò sempre, il nostro è un legame che sfiderà il tempo, continuerò a sognarti, ci telefoneremo ogni volta che potremo…”.

  E invece presto o tardi il filo si spezza, magari per uno soltanto dei due; o per uno di più, per l’altro di meno, presto i messaggi caleranno e scompariranno. Scenderà il gelo, il silenzio, l’indifferenza, incredibile, chi l’avrebbe detto, che tristezza, che delitto. Quanta freddezza, sapore di plastica ormai, un gentile disinteresse




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