Il libro "Pandemia e danni risarcibili' a cura di Paolo Cendon affronta i temi della responsabilità civile correlata al Covid 19.
E lo fa nella modalità tipica del Cendon e cioè attraverso lo snocciolare tutte le questioni conseguenti al tema principale a cura di pregiate penne del diritto, ad iniziare dalla sua.
Il mare di questioni è vasto e le domande sono quelle che più o meno ci siamo posti tutti durante la pandemia.
Il terreno è scivoloso ma i giuristi librano la loro maestria nel ragionamento giuridico.
I fili invisibili sono intrecciati in un mare di temi vecchi e nuovi: capacità, nesso di causalità, privacy, indennizzi, ingiustizia del danno, sistema politico-amministrativo, la Cina, le RSA.
E così le nostre legittime domande vengono passate al setaccio attraverso le norme civilistiche del contratto e dei doveri di assistenza, gli articoli della costituzione, la legge Gelli bianco, le normative d'urgenza del periodo covid, la responsabilità dello Stato ma anche attraverso avvenimenti come la chiusura dei luoghi pubblici, la Dad, i rifiuti dei novax, le fake news, il distanziamento obbligatorio.
Molteplici sfaccettature in cui si tuffano il professor Cendon e gli altri giuristi nell'analizzare gli effetti del coronavirus.
È insomma un percorso attraverso lo sdrucciolevole tunnel del "non saperne ancora abbastanza" del coronavirus che ci apre la mente in un viaggio giuridico moderno e per nulla scontato.