Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  07/01/2024

Mio figlio, 30 anni, devastato da un amministratore di sostegno - G.M.

Mi chiamo GM e risiedo in una cittadina in provincia di Milano. Sono la madre di M, affetto da sindrome di Asperger. 

Dopo 26 anni di lavoro e sacrifici immensi, M aveva raggiunto dei traguardi inimmaginabili.

La sua sindrome autistica e i suoi problemi di salute, che hanno rischiato di farlo morire nei suoi primi giorni di vita, erano migliorati tantissimo.

M negli anni, era passato da una vita iperattiva e nello stesso tempo senza interessi, a una vita gioiosa e ricca di tante attività che lo coinvolgevano profondamente. 

Ho studiato con lui, ho corso con lui, l’ho incoraggiato nelle sue scelte, sono stata il suo medico, la sua assistente, la sua caregiver, il suo trampolino d’inserimento in una vita che a lui sembrava negata. 

M finalmente si sentiva realizzato. Aveva imparato a suonare più strumenti e praticava sport con passione.

Mancava un piccolo lavoro, la patente (era il suo sogno, essendo molto autonomo negli spostamenti) ed io per completare questi traguardi, ho pensato di regalargli un appartamentino, proprio sotto al mio, dove avrebbe potuto andare a vivere con la sua ragazza, una volta raggiunta l'autonomia necessaria (cucina, ecc.).

Entrare in tribunale è stato l'evento peggiore della nostra vita.

Sono stata nominata urgentemente Ads del ragazzo per firmare il rogito.

Il giudice però, ha chiesto al padre di fare un regalo al ragazzo, di un importo equivalente a quello dell'appartamentino.

Questo cosa probabilmente non è piaciuta alla nuova moglie.

Nel momento in cui il giudice ci ha convocati per il mio giuramento, il papà ha detto che accettava la mia nomina, ma che dovevo essere seguita dai servizi sociali, perché non era d'accordo con l'alimentazione e le medicine che davo al ragazzo.

Il giudice, senza chiedermi spiegazioni, (gli avrei mostrato gli esami...), ha detto: allora nominiamo un amministratore di sostegno esterno.

Non avevo idea di cosa fosse realmente!

Questa signorina, 50enne, ha iniziato con una CTU e poi con un'altra. La sua amica CTU, per assicurarle il lavoro, si è inventata la mia storia, dicendo che io obbligavo il ragazzo a seguire le mie scelte, che avevo avuto una depressione post partum e che avevo bisogno di cure farmacologiche e psichiatriche.

Hanno tentato di privarlo di tutti i suoi interessi, che erano stati ciò che l'aveva fatto migliorare, gli hanno proibito di andare in vacanza, se non nei periodi che dicevano loro e dopo aver cercato di avvicinarlo di più al padre, che si è sempre interessato ben poco del figlio e che desiderava solo liberarsene, hanno chiesto alla cooperativa dove trascorreva la mattina, di preparare una soluzione abitativa per lui. Questo al modico costo di 160€ a notte, pagate dal ragazzo. 

La CTU scrisse nel verbale per il tribunale, che se io mi fossi opposta, il ragazzo sarebbe passato da tre pernottamenti a settimana a cinque.

Non è servita a nulla la lettera che M ha scritto al giudice, dicendo che era tutto sbagliato quello che avevano detto e fatto. Il giudice ha risposto che ero stata io a dettargli la lettera!!

Oltre alla Ctu, c'è stata anche una perizia diagnostica. La psicologa che mi ha incontrata, ha detto esattamente l'opposto di quello che ha detto la Ctu, ma quest'ultima non ha citato per niente il suo parere, anzi ha stampato la relazione sulla sua carta intestata, facendo apparire che era il seguito della sua relazione. 

Dopo diversi mesi di questa situazione angosciosa e costosa (circa 1000 € al mese in più di quelle che sono le entrate del ragazzo), mio figlio maggiore, piccolo imprenditore, ha chiesto di farlo lavorare con lui e di diventare Ads del fratello. Cosa che fino ad ora è stata rigettata.

M, stanco di ripetere le stesse cose e di non essere ascoltato, nemmeno da una Chase Manager, (senza esperienza in autismo e vicina di casa dell’Ads), nominata apposta per aiutarlo a realizzare i suoi desideri, ma che ingenuamente ha dichiarato che doveva portare avanti il progetto della Ctu, a settembre, si è rifiutato di presentarsi in casa famiglia.

Nel frattempo io ero già alla seconda causa e attendevo la data dell'udienza. 

Vista la situazione, non se la sono sentita di obbligarlo a ritornarci e, di fronte ai giudici ,  l'Ads ha raccontato che era d'accordo a interrompere il percorso. Cosa non vera. Purtroppo i giudici, essendo in ritardo sulle altre udienze, non ci hanno permesso di contestarla, dandole la vittoria e addebitandoci anche i costi.

Mio figlio maggiore ha chiesto ancora la nomina, ma il giudice gli ha detto che prima deve vedere il progetto realizzato e poi deciderà e che comunque fra qualche mese andrà in pensione. (Non capisco il senso di quest'ultima affermazione).

Per concludere, nel frattempo, non dormendo più in questa "specie" di casa famiglia, l'Ads in accordo con il giudice, l'ha obbligato a dormire ogni sera in una casa diversa (mia, del padre e del fratello principalmente), con orari e alimentazione diversa.

M è molto peggiorato e spesso mi dice "mamma io sto cadendo in depressione!!".

A dicembre, l'Ads ha comunicato cosa ha prelevato dal conto del ragazzo come equo compenso (quasi 7.000 €) e ci ha informati che, con l'approvazione del giudice tutelare, ha prelevato altri 8.000 €, per il lavoro extra che aveva svolto durante l'anno (forse riferito alla causa). Certo, nei tre anni precedenti, non aveva fatto nulla. Nemmeno autorizzato esami importanti richiesti dagli specialisti!!

E’ normale tutto questo? E’ normale che un ragazzo in procinto di diventare quasi completamente autonomo, venga bloccato nel suo percorso da un’ottusa e cinica burocrazia? E’ normale che un amministratore di sostegno e un giudice tutelare non ascoltino nemmeno la volontà del tutelato/amministrato abusando del loro potere? E’ normale distruggere la vita di un giovane, con ottime prospettive createsi dopo un immenso lavoro svolto insieme in famiglia, solo per banali e orribili interessi economici? 

L’Ads solo nel 2023 ha intascato circa 15.000 euro!!! A me, a M non sembra normale e chiediamo aiuto. 

Cambiate questa legge, mettete dei paletti allo strapotere di troppi Ads e alla superficialità di altrettanti giudici tutelari. 

Aiutate M, per piacere, a riprendere in mano la sua vita bruscamente interrotta!




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