Famiglia, relazioni affettive  -  Giuseppe Piccardo  -  14/04/2023

Le mobili frontiere della filiazione, di Angela Mendola, collana Quaderni di Familia, diretta da Salvatore Patti, Pacini editore, 2020

Il volume di Angela Mendola, intitolato “Le mobili frontiere della filiazione”,  seppur pubblicato a distanza di oltre due anni da oggi, è quantomai attuale, in quanto l’istituto della filiazione sta attraversando una vera e propria rivoluzione, anche a seguito del dibattito che si è aperto, recentemente, in relazione alla proposta di regolamento della Commissione europea in materia di giurisdizione, legge applicabile, riconoscimento delle decisioni e accettazione degli strumenti in materia di filiazione e di creazione di un Certificato europeo di filiazione.

Il titolo del libro in commento, con il riferimento alle “mobili” frontiere della filiazione, è indicativo dell’intuizione, da parte dell’autrice, della continua evoluzione di un tema e di un istituto giuridico, quello della filiazione, soggetto  ad una costante evoluzione, in quanto  connesso alla sensibilità sociale ed ai cambiamenti del costume collettivo e, quindi, della consapevolezza che, difficilmente, si potrà considerare definitiva qualsivoglia normativa in materia di status filiationis.

Di particolare interesse è la considerazione dell’autrice, esplicitata nella premessa ai successivi capitoli, circa gli scopi e gli obiettivi correlati alla realizzazione del volume, consistenti nell’indagine sulla reale portata, nonché sulla tenuta dell’intervento riformatore del 2012, che, con la legge n. 219 del 10 dicembre 2012, ha unificato lo stato giuridico di figlio. Il fine è quello di comprendere, anche con riguardo ai profili successori, se tale unitarietà sia stata, effettivamente realizzata, oltre che enunciata e se siano ancora persistenti sottocategorie e, quindi, diversi statuti giuridici, con riguardo ai figli nati nel matrimonio, a quelli extramatrimoniali, a quelli adottivi e, infine, a quelli non riconoscibili.

A quanto sopra, come sottolinea l’autrice nella premessa suddetta, va aggiunto che l’evoluzione scientifica ha posto all’attenzione dei giuristi la questione relativa alla procreazione mediante fecondazione artificiale, specie nella forma eterologa e nella possibile modalità dello scambio accidentale dell’embrione. Da tale questione deriva la problematica della trascrivibilità degli atti di nascita  stranieri, in Italia, relativi a minori nati all’estero mediante GPA, in considerazione del divieto di maternità surrogata, ai sensi della legge 19 febbraio 2004, n. 40, quale problematica oggetto di attenzione, come sopra meglio precisato, da parte della Commissione Europea, al fine di evitare discriminazioni derivanti dallo status filiationis, all’interno dello spazio giudiziario europeo.

Dall’importante questione sopra delineata deriva quella che, con Angela Mendola, indicherò come relativa alla “negozialità” della genitorialità, con la prospettazione di una trasposizione dal campo naturalistico, a quello negoziale, che sembra aprire rilevanti spazi di autonomia, con il rischio di addivenire a soluzioni artificiose e non allineate alla salvaguardia dei connessi, delicati, interessi e valori.

In ogni caso, come ben evidenziato dall’autrice, l’obiettivo finale che gli Stati e il legislatore si devono porre, sia che si faccia riferimento alla filiazione biologica, che a quella “artificiale”, in funzione del riconoscimento di un unico status, è quello dell’interesse superiore del minore, che non può essere  sacrificato da formalismi o atteggiamenti discriminatori, a seconda delle modalità con le quali si viene concepiti, in contrasto con i superiori principi costituzionali di uguaglianza e di tutela delle formazioni sociali, anche se diverse dal modello familiare previsto dagli articoli 29 e 30 della Legge fondamentale.

Infatti, come ben mette in risalto l’autrice, la varietà dei modelli familiari si lega, in modo sempre più forte, ad una concezione “funzionale” della famiglia, rivolta al rapporto, prima che all’atto, con l’effetto di rendere sempre più “mobili” le frontiere della filiazione e che “l’esistenza di legami familiari consolidati depone a favore della rilevanza giuridica di qualunque tipologia familiare, ove si accerti che in essa si estrinsechi lo sviluppo della personalità del minore”.

Ancora una volta, emerge con estrema chiarezza, la sensibilità di Angela Mendola per i legami familiari che siano volti a tutelare, dal punto di vista sostanziale, e non meramente formale, l’interesse del minore a crescere in un nucleo familiare idoneo a garantire, al minore medesimo, uno sviluppo equilibrato e armonico della sua personalità, nell’ottica del superamento, come avvenuto con la fondamentale legge n. 219/2012, della frammentazione dello stato di filiazione in base alla circostanza del concepimento o meno all’interno del matrimonio e della diversa intensità di diritti a seconda della situazione considerata.

Infine, non si può omettere di rilevare, come evidenzia Angela Mendola, che nonostante l’evoluzione sociale in materia di filiazione nonché, aggiungo, di parità - in molti casi ancora solamente formale -  tra uomini e donne, rimangano ancora aperte diverse questioni, nell’ambito della filiazione, con riferimento ai figli non riconoscibili e, come accennato, alle situazioni di concepimento non naturale, soprattutto nei casi di coppia omosessuale di sesso maschile.

Il volume di Angela Mendola, che contiene, altresì, un’interessantissima e dotta prefazione del Dottor Antonio Valitutti, Presidente della I Sezione civile della Corte di Cassazione, è un utilissimo strumento per orientarsi meglio su un tema importante e delicato, quale è quello della filiazione e rappresenta un importante contributo all’elaborazione giuridica di una teoria della filiazione, oltre che un apprezzabilissimo punto di sintesi tra diritto e umanesimo, nella prospettiva di una sempre maggiore, ed effettiva, tutela del superiore interesse del minore.

* L’autrice del volume è Vice - Presidente Cammino (Camera Nazionale Avvocati per la persona, la relazioni familiari e i minorenni) Sez. Salerno e componente della Commissione Jovenes Abogados de la Academia Euroamericana de Derecho de familia. Dottoressa di ricerca in “Comparazione e diritti della persona”, ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore universitario di seconda fascia di diritto privato.


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