La dichiarata ambizione dell’autrice, espressa già nel titolo dei vari capitoli, è quella di proporre un testo semplice e divulgativo e non strettamente giuridico, legato all’emanazione della legge n. 38 del 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
Già dalla copertina apprendiamo che il dolore di cui si discute “è un concetto che supera l’accezione puramente fisica del problema: si manifesta in sofferenze che dal corpo passano all’anima (o viceversa), straripando nella dimensione sociale, giuridica, perfino politica, sempre anche psicologica”. Dati i presupposti, dall’entrata in vigore della menzionata legge è possibile elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore.
Nel prosieguo della lettura ci si imbatte in un esame dei vari passaggi disciplinati dalla legge, non conosciuti dai più, ma sapientemente spiegati dall’autrice; e si incontrano poi le ulteriori iniziative legislative ricollegabili alle tematiche trattate (consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento, pianificazione delle cure).
Soprattutto Anna Berghella offre al lettore, con questo libro, l’occasione di avvicinarsi al complesso tema del dolore, attraverso lo sguardo di un giurista e da un punto di vista umano. La narrazione del suo vissuto personale, quale figlia di un medico (sia pur ginecologo) oltre che “vittima” di dolore cronico, e insieme la voce di donne che, con peculiare maturità, raccontano la loro esperienza sul tema, compongono una sorta di “inno alla vita”, con particolare riguardo per l’importanza che assumono le relazioni umane.