Il Tribunale di Lecce ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire la moglie dell'agente morto a 44 anni per un tumore ai polmoni
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E' la prima sentenza del genere in Italia. Dopo una causa durata 12 anni il Tribunale di Lecce ha condannato il Ministero della Giustizia a risarcire con un milione di euro la moglie e i tre figli di un agente di Polizia Penitenziaria morto a 44 anni per un tumore ai polmoni senza aver mai fumato. Riconosciuto, dunque, il nesso di causalità fra la malattia e il lavoro in carcere della vittima.
Una causa, secondo il SAPPE, Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, “che servirà ai tanti colleghi in servizio o in pensione, al fine di vedersi riconosciuto il dolore per le tante malattie, anche gravi, subite per colpa grave di dirigenti statali che dovevano tutelarli e non avvelenarli”.