Responsabilità civile  -  Redazione P&D  -  06/04/2023

Covid, Bassetti dovrà risarcire gli eredi del premio Nobel Montagnier, contrario ai vaccini

L'infettivologo disse: "Uno a 90 anni è un rinco...con problemi di demenza senile"

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Le frasi pronunciate in un incontro pubblico a Sutri davanti al sindaco Vittorio Sgarbi e ad altre personalità. Per il giudice deve pagare 6mila euro: "Espressioni senza dubbio offensive e lesive dell’onore". La richiesta era di 500mila

Davanti al sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi, l’infettivologo Matteo Bassetti aveva definito il premio Nobel francese Luc Antoine Montagnier un “rinc… con problemi di demenza senile”. Erano i tempi duri del Covid, delle campagne per l’immunizzazione e dei violentissimi scontri (verbali) con chi dei vaccini non ne voleva proprio sapere. Compreso Montagnier, insignito per l'identificazione e l'isolamento del virus delll'Hiv nel 2008 ma con il passare del tempo sempre più isolato dalla comunità scientifica per le sue teorie.

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Oggi per quelle frasi espresse in pubblico, Bassetti è stato condannato a risarcire gli eredi di Montagnier, morto nel febbraio 2022. Il primario di San Martino dovrà versare seimila euro “oltre a rivalutazione monetaria ed interessi legali, a titolo del risarcimento del danno non patrimoniale”. Una cifra comunque decisamente più bassa rispetto alla richiesta di 500mila euro.

 

Tutto è nato dal ricorso al tribunale civile di Genova del premio Nobel, assistito dagli avvocati Daniele Granara e Tiziana Vigni. Era il 23 agosto 2021 e a Sutri, alla terza edizione del premio Efebo, erano presenti appunto il padrone di casa e sindaco Sgarbi, l’allora sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, l'ex magistrato Luca Palamara, e naturalmente Bassetti.

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Alla domanda di Sgarbi sul “perché un premio Nobel è così ostile e perché alcuni dicono che non si fa il vaccino durante l’epidemia?”, il prof Bassetti rispondeva: “Ti rispondo su Montagnier in un modo con cui ho risposto l’altra sera. Perché secondo me si rincoglioniscono anche i premi Nobel. Uno a novant’anni (…) ormai è un rincoglionito. Purtroppo ha dei problemi evidentemente di demenza senile e quindi ascoltare un ricercatore a sessant’anni o a settanta è un conto, a novanta bisognerebbe che andasse a spingere la carrozzina dei nipotini”.

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Secondo il giudice Alberto La Mantia “tali espressioni appaiono senza dubbio offensive e lesive dell’onore e della reputazione del ricorrente, in quanto dirette a screditarne il valore come persona… Nel caso concreto, le frasi del prof Bassetti erano volte, come detto, ad offendere personalmente il ricorrente, denigrandolo non per le teorie sostenute in relazione ai vaccini, bensì per la sua condizione umana di anziano”. E ancora “il prof Bassetti sarebbe stato certamente in grado, vista la sua qualifica professionale, di contrastare le tesi - evidentemente dallo stesso non condivise - del prof. Montagnier”. Bassetti, si legge nell'ordinanza, tramite la propria legale Rachele De Stefanis si era difeso invocando, tra gli altri argomenti, il diritto di critica.

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La cifra di seimila euro, a fronte dei richiesti 500mila, è motivata dal giudice tenuto conto "della modesta risonanza mediatica suscitata dell'episodio; del contesto in cui le frasi sono state pronunciate, ossia durante un incontro culturale estivo, senza finalità scientifiche e non rivolto specificatamente a colleghi delle parti; delle limitatissime ricadute, per quanto appena esposto, che le offese hanno avuto in concreto sulla reputazione professionale del Prof Montagnier, nonché del diffuso clima di tensione che era nato intorno al dibattito sulla efficacia/sicurezza delle vaccinazioni anti Covid".

L'avvocato Granara specifica che "Luc Montagnier ha agito in giudizio per tutelare la sua immagine professionale, la sua scienza che l'ha portato al premio Nobel per la medicina e la sua onorabilità. Non certo per i soldi".

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Proprio ieri l'infettivologo  genovese sul proprio profilo Facebook ha ricordato le moltissime minacce da lui subite in rete e di persona, con conseguente raffica di denunce e procedimenti penali, e ha sottolineato di non essere mai stato indagato da alcuna Procura, se non in un caso ormai archiviato

 




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