"La Corte costituzionale, con la sentenza numero 197, pubblicata oggi, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni della legge della Regione Siciliana numero 3 del 2024, che incidevano sui limiti di spesa, a carico del bilancio regionale, relativi alle prestazioni sanitarie e al costo del personale delle società a partecipazione pubblica.
Le questioni erano state promosse dal Governo, che – quanto alle censure riferite all’aumento dei costi per le prestazioni sanitarie – contestava la violazione, da parte della Regione Siciliana, dei limiti discendenti dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario, cui essa si trova tuttora sottoposta.
La Corte ha accolto le censure del Governo dirette, anzitutto, contro la previsione, contenuta nell’articolo 49 della predetta legge, dell'"adeguamento” di rette sanitarie. L’aumento delle tariffe, previsto a carico del bilancio regionale, non è in linea – ha precisato la Corte – con i valori nazionali di riferimento e si traduce in una spesa sanitaria ulteriore rispetto agli esborsi concordati in sede di approvazione del Piano
di rientro, dal quale discende la cornice economico-finanziaria in cui la Regione è tenuta a muoversi." (...)
Comunicato stampa della Corte Costituzionale del 13.12.2024