“Mai ostacolare l’amore in boccio fra due giovani”.
Due poco più che adolescenti a Verona: grandi speranze alla prima fiammata, potrebbe finir male tuttavia. Il rischio dell’odio primigenio tra le famiglie è che - dopo la conoscenza a una festa in maschera, le scene di poesia al balcone, un matrimonio segreto - i due colombi siano costretti a separarsi: con lei che al termine dell’unica notte d’amore berrà, in vista di una fuga di coppia, il filtro preparato da un frate amico, cadendo fintamente morta; con lui che raggiuntala in segreto non indovinerà la messinscena, uccidendosi, con lei che risvegliatasi farà altrettanto dopo un attimo” (Romeo e Giulietta).
“Pregiudizi sociali nell’America degli anni venti: guai se si insinuano fra due innamorati”.
Il timore è che lei, Deanie, non riesca più a destreggiarsi fra i richiami materni al riserbo femminile e gli ostacoli per la modestia della sua famiglia; e che lui, Bud, non sia in grado e di fronteggiare né le ritrosie smaniose di Deanie, né le pressioni classiste del padre: finirà malinconicamente, con i due ex che s’incontrano in campagna dopo la crisi del ’29 e che, rammentando i trasporti liceali, non capiscono come non ne siano usciti grandi frutti” (Splendore nell’erba).
“Si consente a un signorotto spagnolo, nella Lombardia del ‘600, di impedire a due fidanzati di sposarsi?”.
E’ possibile che fra remissività di un parroco timoroso, sequestri di persona, monache protettive, banditi in via di pentimento, fughe oltre l’Adda, scoppio della peste bubbonica, tutto venga complicandosi per la coppia; la quale riuscirà comunque a ricongiungersi a Milano, dopo alterne vicende, sino alla giusta morte del cattivo, a una cerimonia religiosa purificatrice, alla felice conclusione dell’epidemia, alle nozze che potranno finalmente avere luogo” (I promessi sposi).