Si parla certamente, ben più di quanto non accadesse un tempo, di molestie e violenze sessuali, ma se ne parla, di solito - per quanto riguarda i profili giuridici - sotto l’aspetto del diritto penale. Ci sono molti episodi di cronaca che suscitano l’interesse del pubblico e che sfociano in processi e condanne destinate ad andare anche nelle prime pagine dei giornali.
Un registro che viene affrontato, di solito, con molta minore attenzione è quello dei danni che la vittima della violenza sessuale è destinata a subire. Si tratta invece di momenti di grande importanza, sia perché le sofferenze, gli sconvolgimenti di una vittima, sono spesso in questi casi di grande rilievo; sia perché il risarcimento, anche se non è evidentemente miracoloso, può fare molto per rimettere, almeno in piccola parte, la vittima del crimine in carreggiata, sotto il profilo sia psicologico che esistenziale.
In un caso di cui ho avuto occasione di occuparmi personalmente (l’Orco in canonica, Marsilio 2016), si trattava di una bambina, Anna, che per 5 anni di seguito, fra gli 8 e i 14 anni, era stata molestata in maniera pesantissima da un giovane sacerdote.
I danni che la piccola aveva subito durante questi 5 anni erano stati terribili. E dopo che le violenze erano finite erano seguiti dei periodi non meno drammatici. Dapprima anni di amnesia totale, in cui Anna non ricordava nulla di ciò che era accaduto. Poi un accentuarsi progressivo di sintomi di carattere fisico e psichico: disturbi alla pelle, vomito, sessualità disturbata, sensazioni di vuoto, pianti, misantropie, paura, e così via. Poi le difficoltà di avere una vita di tenerezza autentica e normale con il suo giovane fidanzatino. Il tutto sempre in forma più grave e lancinante. Seguiranno le fatiche di una lunghissima terapia, il recupero della memoria, la decisione di far luogo ad una denuncia, la disponibilità ad accettare le sfide di un processo lunghissimo.
Alla fine Anna verrà risarcita di tutto ciò. Ho scritto questo libro a suo tempo per fare in modo chel e vittime come Anna non si arrendano e non si spaventino. I soldi di un risarcimento per il danno morale ed esistenziale, che spesso è enorme, non sono, ripeto, qualcosa di miracoloso; possono tuttavia svolgere un ruolo significativo per aiutare la vittima, per ritornare a riprendere il timone della propria vita.
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