Pubblica amministrazione  -  Redazione P&D  -  20/09/2024

Bagni "senza genere" al Liceo Galilei di Trieste: politica divisa, il caso finisce in Parlamento

Fratelli d’Italia insorge con Matteoni e Menia. Rosato (Azione) per un ripensamento. La dem Serracchiani: «Usi e consumi cambiano»

La decisione del liceo Galilei di sperimentare i bagni “senza genere” – nessuna divisione fra maschi e femmine, ma un unico ambiente destinato a tutti gli studenti – continua a dividere. Dopo la reprimenda dell’Ufficio scolastico regionale e dell’assessorato regionale all’Istruzione, nel merito si esprimono i parlamentari triestini, dando voce a posizioni molto diverse tra loro, non di rado antitetiche. E nel frattempo emergono dagli studenti nuovi dettagli della vicenda, nata su iniziativa della neo-insediata dirigente scolastica Claudia Virili e del suo staff.

Nicole Matteoni, deputata e segretaria provinciale di Fratelli d’Italia, condivide l’epiteto «ridicolo» affibbiato per prima dalla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame. Una scelta, quella della preside Virili, «inutile, soltanto una bandierina pubblicitaria per farsi vedere liberal», commenta Matteoni. Che intravede nelle intenzioni della dirigente scolastica una «follia ideologica, frutto del politicamente corretto di una chiara parte politica». Conclude la deputata Matteoni: «Sarà mia premura interessare il nostro sottosegretario e gli uffici ministeriali competenti».

Sulla falsariga del ragionamento di Matteoni si muove anche la dichiarazione del senatore Roberto Menia (Fratelli d’Italia), il quale ha frequentato in gioventù proprio il liceo Galilei. «Povero vecchio e caro Galilei – scrive in una nota – mi fa tristezza. Ricordo in quella scuola grandi dibattiti, lotte politiche e ideali. Oggi si ritrova a fare i bagni unici, grande conquista degli schiavi del pensiero “lgbt”». Un’iniziativa «anche igienicamente sbagliata – osserva Menia – senza andare a spiegare perché». Sintetizza il senatore: «Nel nome di una pretesa inclusione e di un’uguaglianza che nega la natura si vuole imporre il genere neuro, l’asterisco, lo schwa, il sesso percepito e non quello biologico. Se questo è il piano inclinato su cui si è incamminato l’Occidente, siamo davvero al tramonto».




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