Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  22/11/2022

Anziani - Diritti civili (Cendon) 2022

  • Diritto alla ‘’presa in carico’’ per l’anziano fragile, specie quello non autosufficiente, da parte (essenzialmente) della P.A. – art 3 Cost
  • Diritto alla ‘’RSA’’ se assolutamente indispensabile; diritto alla ‘’non RSA’’ se superflua – in quest’ultimo caso diritto a servizi congrui e appropriati
  • Diritto al ‘’non abbandono civilistico’’ - diritto cioè a che gli Operatori sociosanitari responsabili effettuino il ricorso per AdS presso il GT
  • Diritto del fragile a ‘’non essere interdetto’’ possibilmente -  l. 6/2004, nel quadro di un auspicio all’abrogazione prossima di tale istituto
  • Diritto ‘’all’ascolto’’ civilistico - il GT deve, in particolare, effettuare personalmente l’audizione nei confronti del beneficiando, magari a casa di quest’ultimo
  • Diritto all’ ‘’inespropriabilità di sovranità’’ per gli atti elementari della vita quotidiana –  art. 409 2° co. cc (caffè, giornale, autobus, fiori, gelato, cicchetto, museo, cinema, barbiere  …)
  • Diritto alla ‘’protezione senza (necessariamente) incapacitazioni’’ - diritto cioè a che gli eventuali limiti alla sovranità negoziale vengano introdotti, dal GT, solo in caso di pericolosità gestoria, di comprovata rischiosità potenziale nel governo di sè
  • Diritto all’ ‘’informazione’’, nei confronti dell’AdS e del GT – ogni scelta significativa andrà comunicata e possibilmente discussa col beneficiario, pure in caso di rappresentanza esclusiva e di assistenza necessaria
  • Diritto al ‘’rispetto delle proprie richieste e aspirazioni’’, da parte del fragile – specie in caso di rappresentanza esclusiva
  • Diritto a una ‘’ragionevole sussidiarietà applicativa nell’AdS’’ – comprensione cioè per le fragilità non pericolose, niente AdS eventualmente, decisività tessuto circostante, familiare, di presidio
  • Diritto all’ ‘’idiosincrasia’’ - diritto cioè, che nei limiti del possibile, gli stessi capricci, bisogni speciali, sogni e desideri identitari della persona, magari strambi, se non proprio autolesionistici, vengano rispettati (Decreto Stanzani)
  • Diritto del fragile a ‘’impugnare’’ i provvedimenti sgraditi del GT, in prospettiva diritto a un controllo amministrativistico ramificato (sportello, ustfas) circa il grado di soddisfazione concreta del beneficiario
  • Diritto alla ‘’sovranità decisionale in ambito sanitario’’, al primato disciplinare cioè del consenso informato - pur  in caso di ombre, contingenti o meno, di carattere psichico (lo schizofrenico sceglie lui tendenzialmente le sfumature della nuova dentiera)
  • Diritto alla ‘’ricerca storica’’ e all’osservanza statutaria, quanto alle convinzioni e inclinazioni radicate del paziente, magari lontane nel tempo (dottrina Eluana Englaro)
  • Diritto al ‘’non accanimento burocratico/formalistico’’, quanto alla manifestazione e all’accertamento della volontà effettiva del fragile
  • Diritto a una ‘’corretta informazione in ambito sanitario’’, da parte del medico e della struttura  – sincera, comprensibile, non terroristica, empatica, come da l. 219/217
  • Diritto a ‘’non sapere’’, a non avere notizie cioè circa la propria sindrome e  prognosi – il paziente designerà lui, se vuole,  un fiduciario cui le notizie andranno comunicate
  • Diritto a ‘’non soffrire’’, alla fornitura in particolare di appropriate cure palliative – l. 38\ 2010
  • Diritto alla ‘’pianificazione delle cure’’
  • Diritto a un ‘’fine vita dignitoso’’ - sospensione di trattamenti sanitari inutili e crudeli, alimentazione idratazione come scelte mediche, no all’accanimento terapeutico
  • Diritto a una libertà di ‘’suicidio assistito’’ di rango costituzionale
  • Diritto all’ ‘’aiuto in ambito testamentario’’ - valorizzazione della propria sovranità, anche presso il notaio, riguardo un soggetto con delle ombre
  • Idem in ambito di ‘’donazione’’ e contratti significativi - psichiatria funzionalista, pragmatica, non accademica
  • Diritto alla’’ non violenza in famiglia’’ - protezione anche tramite l’AdS contro parenti “dipendenti”, minacciosi, maneschi, sì al ‘’patto di rifioritura’’
  • Diritto di ‘’visita da parte dei nonni’’, nei confronti dei nipotini
  • Diritto al ‘’progetto esistenziale di vita’’ – Comune, aspetti antropologici, accompagnatore, interdisciplinarità, registro, carta d’identità, vincolatività
  • Diritto al ‘’matrimonio’’ di un anziano portatore di ombre -  sia il m. buono da sostenere, sia quello interessato da scoraggiare
  • Diritto, in una RSA, a mantenere ‘’relazioni con il mondo esterno’’
  • Diritto, in una RSA, alla ‘’non uscita pericolosa’’, cioè solitaria e disorganizzata, ossia   diritto a una protezione di accompagnamento esterno per le persone con Alzheimer et similia
  • Diritto, in una RSA, al rispetto quotidiano delle proprie ‘’preferenze esistenziali’’ – tutto ciò che non sia incompatibile con le esigenze di omogeneità funzionale nel contesto
  • Diritto, in una RSA, alla ‘’gentilezza’’, alla privacy, al rispetto per la propria dignità, alla cortesia, a un linguaggio empatico, eccetera
  • Diritto a ‘’non subire contenzioni’’ se non eccezionalmente, delicatamente, giustificatamente, limitatamente
  • Diritti “classici” in chiave “anzianologica” – cura, assistenza, eliminazione delle barriere, igiene, pulizia personale, aspetto piacevole, assistenza legale, onore, dignità, riservatezza, immagine, alimenti, ambiente, decoro, serenità familiare, tutela risarcitoria

 

 




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