I carabinieri di Civitavecchia hanno piazzato le telecamere in classe e per alcune settimane hanno documentato i maltrattamenti
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È stata sospesa la maestra 63enne gravemente indiziata di aver ripetutamente maltrattato i bambini della sua classe, in una scuola elementare a Fiumicino (Roma). L'ordinanza è stata eseguita all'alba di oggi dai Carabinieri della Stazione di Torrimpietra, supportati da personale della Compagnia di Civitavecchia, che hanno dato esecuzione ad un'ordinanza emessa dal gip di Civitavecchia dopo una lunga e complessa attività investigativa.
L’insegnante terrorizzava i piccoli della scuola con minacce varie: “Continua così e andrai all'inferno”, “Ti lego alla sedia”. In certi casi pare siano volati anche ceffoni. La maestra li maltrattava a turno, nessuno era preso di mira in maniera specifica. A far emergere, la vicenda sono stati proprio gli alunni che hanno raccontato ai loro genitori quale era il clima in classe.
I fatti, secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, sono accaduti nel corso del precedente anno scolastico 2021/2022. Ad attirare l'attenzione dei Carabinieri una serie di denunce e di dichiarazioni ricevute da alcune coppie di genitori, che hanno lamentato la «sistematicità e l'invasività dei metodi» utilizzati da una delle maestre nei confronti dei loro figli.
I militari, con il supporto dei colleghi della compagnia di Civitavecchia diretti da Mattia Bologna, hanno avviato le indagini. Hanno piazzato delle telecamere in classe e hanno così documentato, durante alcune settimane, tra febbraio e marzo 2021, i comportamenti e i maltrattamenti della maestra. Quando hanno consegnato l'informativa alla procura di Civitavecchia, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la sospensione dai pubblici uffici, cioè dall'insegnamento. In attesa di un eventuale processo.
I comportamenti della docente, hanno evidenziato i militari, «non sono parsi soltanto assolutamente sproporzionati nel reprimere le mancanze dei piccoli, aventi tra i 5 e i 6 anni di età, ma erano finalizzati ad abbatterne l'umore ingenerando un clima di forte tensione e paura nell'aula scolastica, spegnando nei giovanissimi alunni ogni naturale entusiasmo e felicità nel recarsi a scuola».