Responsabilità civile  -  Redazione P&D  -  23/08/2022

Se il cane abbaia di notte i vicini vanno risarciti. La decisione della Cassazione

La Corte Suprema ha confermato la sentenza della corte d'Appello di Caltanissetta ribadendo un principio già evidenziato

\\\\\\\\\\\\\\

I "cupi ululati" e i "continui e fastidiosi guaiti" di due cani lasciati ogni notte nel terrazzo di un appartamento condominiale costeranno caro al proprietario degli animali.

\\\\\\\\\\\\\\\\

PUBBLICITÀ

La Cassazione ha infatti confermato la sentenza della corte d'Appello di Caltanissetta ribadendo un principio già evidenziato in altre circostanze: se un cane impedisce ai vicini di riposare nelle ore notturne i proprietari sono costretti a pagare un risarcimento alle vittime.

Il caso è approdato per la prima volta in tribunale nel 2012, quando un signore ha chiesto al giudice del tribunale di Nicosia: "Un risarcimento del danno alla salute subito in conseguenza dei cupi ululati nonché continui e fastidiosi guaiti (specie nelle ore notturne e di riposo) emessi dai cani che i vicini - scrive la Cassazione - avevano collocato e mantenuto sia sul terrazzo dell'abitazione, sia sul terreno comune".

L'uomo aveva spiegato alla corte che a causa del fastidio provocato dagli animali era stato costretto ad assentarsi dal lavoro, quindi era stato licenziato. "Non vi è prova che l'uomo sia stato licenziato" per questo motivo, aveva risposto il padrone del cane. Tuttavia prima il tribunale di Nicosia, poi quello di Caltanissetta e infine la Cassazione hanno dato ragione alla vittima, condannando l'imputato a pagare 5.200 euro "oltre a spese generali ed accessori".

Come ricorda il Messaggero, la norma stabilisce che "chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a 3 mesi, o con l'ammenda fino a euro 309. Si applica l'ammenda da 103 a 516 euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità".




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film


Articoli correlati