Esci in centro a fare un giretto col tuo vestito nuovo, marroncino lucido, e incrociando gli occhi di una brunetta graziosa, che ti fissa con curiosità al tuo passaggio, sullo slargo, ti accorgi di camminare subito più contento. Sai di aver fatto un buon tema in classe, la settimana scorsa, alla prova scritta di italiano, e adesso che la professoressa gira fra i banchi, distribuendo i fogli protocollo, con sopra i voti, pensi che meno di sette e mezzo non dovresti aver preso,

   Hai fame, ti siedi a tavola, sono le otto di sera, vedi che la mamma ha preparato per cena risi e patate, col prezzemolo, che è praticamente la tua minestra preferita, ti sta riempiendo col mestolo fumante la fondina. Aspetti al varco papà in ingresso, per farti dare i soldini di giornata, che ti serviranno per il ghiacciolo, e magari per quel quaderno con la copertina a fiori, ti accorgi che stavolta lui non fa nessuna difficoltà, è di buon umore, forse resterà qualcosa anche per due sigarette.

  Il gioco dei primi baci sulle guance procede senza difficoltà, con lei, tutto si sta facendo più tenero, via via,  il deliquio in cui ti senti di cadere sembra promettente, intuisci che non ci saranno molte resistenze quando, fra un attimo, le infilerai la mano sotto la camicetta. L’idea di far uscire dall’ombra il cugino misterioso, quello che conosce la parola d’ordine giusta per liberarla dal cattivo incanto, facendo sì lei che lasci   cadere anche il coltello, ti appare di colpo una buona soluzione, narrativamente, ormai senti che sei in grado di concludere la novella.