Cultura, società  -  Redazione P&D  -  01/12/2021

Omicron = vaccinarsi

 Sembrano arrivare buone notizie da Israele. Appaiono confortanti infatti i primi dati sulla protezione del vaccino contro la nuova variante Omicron scoperta per la prima volta in Sudafrica, e già approdata in molti Paesi del mondo, Italia compresa. In Sudafrica i nuovi casi di Coronavirus segnalati sono balzati da circa 300 al giorno a metà novembre a circa 3mila, facendo registrare il tasso di aumento più veloce al mondo.

 La variante ha un numero molto elevato di mutazioni mai viste prima, oltre 50, di cui più 32 sulla proteina spike che utilizza per attaccarsi alle cellule ospiti. Questo alto grado di mutazione preoccupa, ma le preoccupazioni potrebbero essere eccessive.

 L’inventore di Pfizer/BioNTech Ugur Sahin ha spiegato che l’attuale generazione di vaccini Covid-19 probabilmente proteggerà ancora da conseguenze gravi nelle persone che dovessero contrarre l’infezione nella forma della variante Omicron. La nuova variante altamente mutata potrebbe causare l’infezione di più persone vaccinate, “ma quand’anche fosse in grado di eludere gli anticorpi nelle persone vaccinate, sarà probabilmente ancora presa di mira dalle cellule immunitarie”.

 Il punto dunque resta lo stesso: spingere l’acceleratore sulle terze dosi, per tenere alta la copertura vaccinale nel maggior numero di persone, e rinforzare il famoso effetto scudo dei vaccini. Concetto chiaro e semplice: più persone vaccinate ci sono, più il virus “sbatte” contro la barriera e viene rispedito indietro, finché, non trovando terreno fertile per insediarsi, si depotenzia fino quasi a scomparire.

 I vaccini proteggono dalla variante Omicron? Cosa dicono i dati di Israele

Secondo le prime indicazioni, gli individui completamente vaccinati contro il Covid entro 6 mesi o con la terza dose già fatta sono protetti anche contro la variante Omicron. Ad annunciarlo è stato il ministro della Sanità israeliano Nitzan Horowitz. Anche se tre sanitari hanno contratto Omicron nonostante le tre dosi di vaccino Pfizer.

“Nei prossimi giorni avremo informazioni più precise sull’efficacia del vaccino contro l’Omicron, ma c’è già spazio per l’ottimismo, e ci sono le prime indicazioni che anche chi sarà vaccinato con un vaccino ancora valido o con un richiamo sarà protetto da questa variante”, ha detto Horowitz. Che ha aggiunto: “Il vaccino è davvero cruciale in questo momento. Chiunque sia esposto alla variante senza un vaccino correrà rischi inutili”.

La contagiosità di questa nuova mutazione sembra al momento superiore alla Delta di 1,3 volte. Già la Delta era 6 volte più infettiva della versione cinese “originale” e spesso paragonata alla varicella. Tuttavia, Omicron non sembra tanto pericolosa, e questo è l’aspetto che davvero dovremmo sottolineare.

Da quanto si apprende, i vaccinati non hanno sintomi significativi, sviluppano una malattia lieve, anche se gli esperti israeliani mettono le mani avanti, dicendo che “per ora si tratta di informazioni preliminari”.

Un rapporto pubblicato dalla tv israeliana Channel 12 ha affermato che il vaccino Pfizer è solo leggermente meno efficace nel prevenire l’infezione della variante Omicron rispetto alla Delta (90% contro 95%) mentre è altrettanto efficace nel prevenire sintomi gravi, circa il 93%. Le persone non vaccinate, d’altra parte, hanno una probabilità 2,4 volte maggiore di sviluppare sintomi gravi.

 

 




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