Un tempo si poteva dire bella: alta, snella, grandi occhi, lunghi capelli castani. Forse è stata solo una piccolo borghese, sempre; fintamente spavalda, elegante ma noiosa e prevedibile. Voleva sistemarsi con un bravo fidanzato, ecco, proprio questo non le è riuscito. Lui dev’essersi stufato a un certo punto.
Dalla delusione e da quella solitudine ‘’istituzionale’’ ... lei non si più ripresa. Nessun uomo l’ha più voluta abbastanza da sposarla; così la mediocrità si è sempre più avvitata, in lei. Via via più depressa, alcolista. Sola, incattivita, golosa: aveva cento vestiti, sono tutti invecchiati però, ingialliti col tempo e coi lavaggi.
Ha un ventre bianco pronunciato, adesso, le gonne non riescono a nasconderlo. Per una bottiglia di grappa o di vodka è pronta a fare qualsiasi cosa, ormai, anche con dei mezzi sconosciuti. Il sesso non le piace molto, in realtà, talora lo ammette; l’alcol sì invece, tanto, forte, ogni giorno.
Casca spesso a terra, da un po’ di tempo, inciampa, si fa male, si sente sola; piange a volte, non sogna quasi più, è sformata come figura, stralunata mentalmente. Forse ha ancora delle belle labbra, tumide, malgrado tutto, sarà questo che piace a certi. A volte urla, è violenta, quando può scroccona, cupa, non si lava più tanto.