Migliorare le cose, sì, tornare al passato, no grazie
C’è qualche amministratore di sostegno, è vero, che oggi non si comporta al meglio, che segue troppe pratiche in contemporanea, che incassa delle indennità più che decenti, che trascura il suo beneficiario, che fa il suo comodo – ma per dieci così ce ne sono NOVANTA che, tutt’al contrario, si si vedono scaricare addosso dai Servizi sociosanitari la vita intera del beneficiario, che sono tempestati quotidianamente di telefonate da quest’ultimo, che ne diventano oltre che l’AdS anche la mamma, il segretario, il badante, lo psicologo, l’accompagnatore, il consolatore, il postino, il tassista privato, l’infermiere, l’addetto alle pompe funebri del loro assistito, che prendono per un anno di lavoro indennità di 600 euro (seicento) dalla Regione, quando va bene
C’è qualche giudice tutelare, è vero, che non si sa perché non faccia un altro mestiere - ma per dieci così ce ne sono invece NOVANTA che cercano invece di risolvere problemi complicati, che fanno scrupolosamente le audizioni coi beneficiandi, che sanno essere pazienti e comprensivi, che prendono atto di tutto ciò che l’amministratore riferisce loro progressivamente, che cercano di collaborare al meglio con le cancellerie, che prendono atto delle lamentele degli amministrati, che tentano di non lasciarsi schiacciare da numeri di pratiche soverchianti sui loro tavoli (nelle grandi città siamo ormai oltre le 20 000 situazioni pendenti e sono fascicoli che si rinnovano e che si complicano quotidianamente …)
Tentare di migliorare le tante cose che oggi non funzionano, certo giustissimo, doveroso, sacrosanto, indispensabile, tornare al passato però , secondo quanto suggerisce qualcuno, significherebbe (a) interdire senz’altro quei centocinquantamila che hanno almeno la fortuna di essere abbastanza matti da poter esigere almeno in una camicia di forza, e (b) lasciare tutti gli altri fragili non così gravi senza niente, privi qualsiasi protezione, in balia di familiari purtroppo avidi talora, opportunisti, menefeghisti, taccagni a volte, costringere tutti quanti ai sotterfugi, agli espedienti, soprattutto abbandonare CHI NON CE LA FA OGGI A GESTIRSI DECOROSAMENTE DA SOLO, (disabilità, ictus, quinta età, Alzheimer, dipendenze gravi, morenti, depressioni, schizofrenie non terribili, autismo, analfabetismo di ritorno, Down, maniacalità, sclerosi, neuropatologie, malattie rare, oligofrenie, disadattamento sociale, inettitudini croniche, smemoratezze, parkinson, ossessioni, paranoie, carcere, casa di riposo) davanti a problemi come la ricerca del medico, la luce, l’acqua, il gas, il riscaldamento, l’ISEE, il condominio, il telefonino, internet, il garage, le manutenzioni, la posta, le tasse, l’antennista, le imposte, i contributi, l’INPS, l’acquisto delle medicine, il mutuo, i debiti, il fisioterapista, la tintoria, i bonus, i certificati, il bollo, le riparazioni egli elettrodomestici, la cura del cimitero, i cibi per il gatto ….