Ho avuto in università un maestro speciale, che, prima di laurearsi e iniziare la sua brillante carriera accademica, aveva avuto la ventura di passare svariati mesi - 1944/45 - nelle valli fra Torino e il Sestriere, in una brigata partigiana, a combattere i nazi-fascisti.

Riuscì anche a scappare a un certo punto da una prigione fascista, dalle parti di Pinerolo, erano infatti riusciti a catturarlo, le modalità della fuga lo avevano molto divertito, ne era assai fiero, mi riferì più di una volta i dettagli dell’evasione, mentre passeggiavamo in città dopo aver mangiato insieme, al termine di questa o quella giornata trascorsa in Ateneo.

A un certo punto, anche se ci davamo sempre del lei, si era stabilita una certa confidenza tra di noi: e fu così che trovai il coraggio di fargli una sera una domanda, che mi frullava da tempo per la testa:  gli chiesi se, nel corso di quei mesi e di quegli scontri, come resistente, gli fosse mai capitato di uccidere qualcuno.

Pensavo a qualche battaglia, a retate, ad agguati, a una scaramuccia fra la sua banda e i nazifascisti.

Mi sembrava una domanda lecita, mi aspettavo una risposta appropriata, composta, in un senso o nell’altro.

Lui ebbe invece una reazione inaspettata. A voce alta, con un’espressione tesa in volto, improvvisamente in collera, quasi sgarbato, mi disse che era una cosa che non dovevo chiedergli. La faccenda non mi riguardava e non mi avrebbe comunque risposto, né quella sera né in futuro.

Molto tempo dopo, due anni prima di morire, di nuovo a un ristorante insieme, una sera fu lui stesso a dirmi improvvisamente. ’’Ti ricordi della domanda che mi ha fatto tanto tempo fa e cioè se da partigiano ho ucciso qualcuno?’’, un po’ sorpreso risposi di sì, e lui aggiunse: ’Ti avevo chiesto di non ridomandarmelo più, invece sono io adesso a risponderti e a esporti la verità’’.

E si lancio in un lungo racconto, chi mi lasciò a bocca aperto. Una storia molto diversa da quello che mi aspettavo.

Non mi sciolse però esplicitamente dal vincolo della segretezza, della discrezione, quindi non posso adesso svelare   niente. Forse se in sogno mi darà una notte o l’altra il via libera ...