Fragilita, storie, diritti  -  Maria Rosa Pantè  -  19/04/2022

Incontri, Marianella e la scelta non violenta

L’ho incontrata attraverso un libro: Marianella e i suoi fratelli di Raniero La Valle e Linda Bimbi (Feltrinelli), che consiglio. Lei è Marianella Garcia Villas, nata in El Salvador nel 1945, avvocata e attivista dei diritti umani. È stata sempre dalla parte degli ultimi, purtroppo è nata in un tempo in cui nel suo paese c’era una feroce dittatura (l’America Latina ha pagato un terribile tributo alle dittature di destra per lo più sostenute dagli Stati Uniti). Così feroce da arrivare ad assassinare il vescovo Romero mentre diceva la messa.

Marianella dunque vive in questo periodo e non sta a guardare, entra in politica, ma è delusa anche dal suo stesso partito, la Democrazia cristiana che non la sostiene.

Durante il periodo più feroce della dittatura, dopo la morte di Romero, Marianella si dedica alla documentazione dei terribili delitti della dittatura militare, in sostanza va dove le segnalano delle vittime, delle torture, delle morti e fotografa. Finchè lei stessa viene catturata, torturata e uccisa (1983).

Scrivo di lei qui perché c’è un episodio molto emblematico anche per questo periodo di ascesa della logica della violenza, della guerra, del riarmo, del facciamo trattative passando per le armi...…

Esiste una diversa possibilità che Marianella incarna.

Durante un primo arresto Marianella fu violentata da un poliziotto. Rilasciata si ritrovò in una via e davanti a lei, che era in auto, vide, a piedi, il suo violentatore. Raccontò poi che la tentazione di metterlo sotto fu grande, ma lei non accelerò, non fece a quell’uomo nulla di male. Lo lasciò vivere.

Perchè Marianella era contro ogni forma di violenza,.

La sua lotta non violenta forse apparve vana, soprattutto quando fu ritrovato in una fossa comune il suo cadavere martoriato, ma in realtà lei ha vinto, il paese si è liberato dalla dittatura e ora El Salvador non è più in mano all’estrema destra. Marianella ha vinto anche perché ha perdonato, ha risposto alla violenza in modo rivoluzionario, la non violenza… una risposta da sempre rivoluzionaria, che sembra sfidare il senso comune, che sembra non avere possibilità di successo… e invece alla lunga è l’unica scelta possibile.

Se fosse assunta da tutti e tutte è intuibile che le armi resterebbero nei depositi e i fabbricanti di armi coi politici che li appoggiano fallirebbero. Che bel mondo, cominciamo da subito a costruirlo.




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