G.T. Milano 16 giugno 2023:
decreto emesso in due ore con il processo civile telematico
Giulio Rufo Clerici
Il processo telematico offre alle persone fragili l’opportunità di rivolgersi al Giudice tutelare, per mezzo degli strumenti informatici, evitando code presso la cancelleria e ottenendo risposte tempestive.
In particolare la Sezione tutele del Tribunale di Milano può emettere un provvedimento ex artt. 374 e 411 c.c. in meno di due ore.
Nel caso in esame, senza urgenza, l’amministratore di sostegno ha chiesto l’autorizzazione a stipulare un contratto nell’interesse del beneficiario e ad effettuare i relativi pagamenti: l’istanza, corredata da un breve sommario e firmata digitalmente, è stata depositata insieme con 15 allegati, consultabili anche tramite collegamenti ipertestuali, in formato pdf.
Il giorno successivo, il deposito telematico è stato accettato alle 8.38 e il decreto del Giudice tutelare è stato comunicato alle 9.50 del mattino: “visto si autorizza”.
Al riguardo è noto che il decreto non richiede l’inserimento di una motivazione, salvo espressa previsione di legge (art. 135, ultimo comma, c.p.c.), così come è noto che gli atti del processo sono redatti in modo chiaro e sintetico, limitandosi, di volta in volta, a quanto necessario (art. 121, ultimo periodo, c.p.c.).
Ugualmente è noto che il Ministero della Giustizia, sentiti il CSM e il CNF, definisce gli schemi informatici degli atti giudiziari (art. 46, quarto comma, disp. att. c.p.c.): la progressiva introduzione degli strumenti telematici in tutte le giurisdizioni, dunque, pone nuove sfide nella protezione delle persone fragili, a livello italiano ed europeo, consentendo risultati in tempo utile, anche grazie alla collaborazione tra il Giudice, la cancelleria e l’amministratore di sostegno.