“Vivien: non può camminare (un incidente), ama le carrozzine piccole e agili; colori chiari, ruote basse e larghe, manubrio tipo bicicletta, seduta compatta, pochi bottoni”.
“Melanie: neanche lei cammina (così dalla nascita), preferisce le carrozzine grandi e spaziose; nere rigorosamente, con due ruote alte dietro e due piccole davanti, soffici, sedile molleggiate”.
La prima: non ha paura del servo-scala, riesce a salire e scendere senza aiuti, teme le corsie ovoidali; un po’ impacciata ai semafori, le poche volte che viene lasciata da sola per strada. La seconda: non sopporta le vie sterrate, si diverte sopra le pozzanghere; daltonica, ha confidenza coi taxi, gira per conto suo ai musei, va senza difficoltà in ascensore.
Due giovani donne, filigrane diverse. Le cose di cui necessitano, al cinquanta per cento, sono le medesime; per l’altro cinquanta no. Piani di accudimento, protocolli assistenziali, non potranno del tutto sovrapporsi.
Gli studenti in aula? Subito a giocare fra loro: “In cosa siamo uguali noi due, in cosa diversi?”. “Sei troppo originale tu, non va bene”. “Vorrei assomigliarti, come si fa?”.