Azioni per potenziare l’accessibilità turistica e culturale del Piemonte
I luoghi di visita e le strutture ricettive del Piemonte sono preparati alle necessità degli ospiti con disabilità e, in particolare, delle persone che convivono con gravi minorazioni visive? Se lo è chiesto l’UICI Piemonte, che con il progetto denominato “Piemonte, per vedere oltre”, ha voluto appunto sondare, valorizzare e, per quanto possibile, stimolare l’accessibilità turistica e culturale della Regione, aggiornando un manuale prodotto un po’ di anni fa e rendendo disponibili anche numerosi disegni tattili, stampabili in rilievo, di alcune importanti opere architettoniche
Antigoni del nostro tempo
«Le persone con disabilità che subiscono abusi – scrive Simona Lancioni -, e i loro affetti, si ritrovano spesso da soli a lottare contro un sistema che sovente quegli abusi nemmeno li percepisce come tali. Eppure, nonostante sappiano di partire in svantaggio, è ancora possibile trovare persone che tra adeguarsi passivamente a leggi ingiuste o “restare umane”, scelgono la seconda. Non sanno cosa riusciranno ad ottenere, sperano di non rimetterci, ma una cosa l’hanno ben chiara: se non provassero nemmeno a fare resistenza sarebbero conniventi. Sono le “Antigoni” del nostro tempo»
Una presa in carico integrata per le persone con malattia di Anderson-Fabry
Una recente indagine dell’Associazione AIAF ha confermato quanto già rilevato alcuni anni fa, ovvero che sono circa venti le giornate perse ogni anno per recarsi in ospedale e sottoporsi a visite e terapie, da parte di una persona con malattia di Anderson-Fabry, patologia genetica di origine metabolica caratterizzata da sintomi estremamente eterogenei. Per questo l’AIAF è impegnata con il progetto “Caring Fabry”, che punta a colmare tale disparità tra bisogno di assistenza e l’attuale presa in carico delle persone con la malattia
Niente vacanza per quella donna ipovedente, che “potrebbe rallentare il gruppo”
Un’insegnante ipovedente prenota per trascorrere una settimana di vacanza a Pugnochiuso, nel Parco Nazionale del Gargano (Foggia), ma l’agenzia di viaggi decide al posto suo che quel viaggio non è adatto a lei, dicendole che «rallenterebbe il gruppo e potrebbero esserci delle lamentele». «Ho trovato questa situazione discriminatoria e svalutante», osserva la donna, che ha scelto di rendere pubblica la vicenda