Vile per un tutore o un amministratore di sostegno, in l’Italia, profittare della distrazione di un giudice, o della mancanza di controlli: dedicandosi a svuotare il conto del beneficiario. Indegno truccare scontrini e ricevute, a fine anno: facendosi liquidare indennità troppo alte.
Disdicevole per una bella ragazza - entrando nella fiction drammatica – impersonare in cambio di denaro la moglie di un imprenditore, stanco della consorte, deciso a buttarla giù da una torre campanaria; e ancor peggio, per quella stessa fanciulla, innamorarsi dell’ex poliziotto assunto dal mandante come specchietto per le allodole: specie dopo che costui, ritrovatala nella seconda parte della storia, la indurrà a riassumere quelle stesse sembianze, diafane e meravigliose, e non la tratterrà da una disgrazia/suicidio sopra quel medesimo campanile (LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE).
Male altresì - per un rampollo di belle speranze - dapprima mettere incinta una sprovveduta compagna di lavoro, e successivamente innamorarsi, ricambiato, di una bella fanciulla dell’alta società, pronta a sposarlo, a introdurlo nel gran mondo; peggio ancora per quel giovane non padroneggiare la situazione con la prima compagna, durante una gita su un lago, sopra un’esile barca a remi: che sbanderà e si rovescerà “al momento giusto”, sicché la poveretta, incapace di nuotare, troverà la morte per annegamento (UN POSTO AL SOLE).