Letteratura  -  Palumbo Valeria  -  08/07/2011

CHE SCUOLA, IL TEATRO – Valeria PALUMBO

La scuola, nonostante i mezzi sempre più insufficienti, dà uno spazio via via maggiore ai laboratori teatrali. Ma, come al solito sono iniziative affidate alla caparbietà di singoli insegnanti. Trovo anche grave che l’alternativa siano corsi privati a pagamento. Però almeno qualcuno vanta una qualità temprata dalla lunga esperienza. È il caso del più “giovane” dei laboratori estivi di AgriTeatro, il cantiere d’arte e di teatro ideato dal regista Tonino Conte per l’Alto Monferrato, presso la Cascina San Biagio di Cremolino in provincia di Alessandria. Poiché è già iniziato, non sto facendo pubblicità. Lo cito come esempio, anche perché è dedicato a uno dei libri che amo di più, il Barone Rampante di Italo Calvino.

Detto questo far teatro, in modo professionale, è sempre più difficile per i giovani. Non è precarietà, quella degli attori: è temerarietà. E spesso diventa sconforto. Rispetto ad alcuni talenti, costretti ad abbandonare o a muoversi su circuiti del tutto secondari, ciò costituisce una perdita per tutti noi. A tale proposito mi piace segnalare un festival che si apre il 26 agosto e dura fino al 4 settembre: il Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi. La particolarità è che dedica il 30% del budget al sostegno alle produzioni e offre spazio alle giovani compagnie (il programma completo lo trovate su www.casteldeimondi.it).

L’altra particolarità è che si svolge nel Sud. Ora, non che il Meridione stia dormendo, anzi, gli eventi quest’estate sono molto più numerosi che in passato, nonostante i tagli ai contributi pubblici (basti pensare al festival di teatro di Napoli). Però non sono ancora paragonabili a quelli del Nord (e anche qui i tagli sono notevoli: ma se il pubblico è accolto gratis, ci vogliono per forza contributi...). Ad Andria sono imperdibili i luoghi in cui si svolgono gli spettacoli: il centro storico, con piazza Catuma, Palazzo ducale e i suoi sotterranei, e soprattutto Castel del Monte. Qui, il 31 agosto e il 1° settembre, si recita l’Amleto del Teatro del Carretto. Escludo che Amleto potesse sognare castello più affascinante.

Gli spettacoli del festival sono molto diversi tra loro, le compagnie arrivano dai posti più disparati d’Europa e le messe in scena sono moderne e insolite. Insomma val la pena. Certo, se solo fosse facile viaggiare a Sud... abbiamo perso soldi e tempo con un progetto surreale, il ponte sullo Stretto, e, tanto per fare un esempio, Matera non è ancora collegata alla rete ferroviaria nazionale. Provate poi a spostarvi in Sicilia con i mezzi pubblici, treni e corriere. Impossibile. Eppure è anche con lo sviluppo dei trasporti e l’abbandono dell’auto che si fa sviluppo. A volte sembra che ne abbiamo davvero paura.




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