Interessi protetti  -  Redazione P&D  -  18/03/2024

Barbera contro l'inerzia del Parlamento sui diritti

"FATE LE LEGGI SUL FINE VITA E SUI FIGLI DELLE COPPIE DI FATTO"

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Il presidente della Consulta: “Questa Corte è ‘custode della Costituzione’” ma non può diventare la “Costituzione dei custodi”. Richiamo ai giudici: se individuano una violazione della Carta non possono “disapplicare” la norma ma devono rivolgersi alla Consulta

------------- Da una parte una bacchettata ai giudici, colpevoli di non rivolgersi alla Consulta “disapplicando” da soli leggi, mentre il passaggio costituzionale non solo è auspicabile, da assolutamente dovuto. E dall’altra, un’apertura di credito “costituzionale” al Parlamento. Certo la Corte è la garante della Costituzione, ma non ne è la padrona esclusiva. Dice Barbera: “Questa Corte è chiamata a essere “custode della Costituzione”, ma è tenuta ad essere altrettanto attenta a non costruire, con i soli strumenti dell’interpretazione, una fragile “Costituzione dei custodi”.

 




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