Figure speciali, certi ‘’addetti all’informazione’’, esperti nella cronaca spettacolare, circense. Professionisti abili a far nascere le breaking news, quasi dal nulla, in ambito di fragilità umana e problemi giuridici connessi. Insuperabili nel fiutare scoop per il mercato, esaltando ciò che convenga, nei report, in vista di un aumento del fatturato, tacendo tutto il resto.
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Autori di trasmissioni giornalistiche, responsabili di testate, di blog, odiatori che frequentano Facebook, talvolta aggregatori di vittime sentimentali. Gente familiarizzata con l’universo televisivo, che ben conosce le debolezze del pubblico, legata magari a compagini antipsichiatriche, a giuristi spregiudicati, a ex compagne di un disabile famoso.
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Gruppi consumati nel trasformare le storie di miseria, di débauche, le vertenze di carta bollata, in qualcosa di mondano, di stuzzicante a livello mediatico; gonfiando ogni risvolto idoneo a indignare i lettori, gli ascoltatori, a commuoverli in profondità.
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Comunicatori maestri nello svelare – con forti impennate allora nell’audience (fra gioielli rubati, macchine di lusso, firme estorte, quadri scomparsi) – i tristi segreti di vecchie celebrità del cinema, di star musicali, di personaggi di spicco.