Nell’ipotesi di persona che soffre di anoressia nervosa qualificata come disturbo psichiatrico grave e che, perciò, si trova in pericolo di vita è possibile che ricorrano i presupposti richiesti dalla legge affinché l’operato del sanitario debba cedere il passo al volere del paziente “a che la malattia faccia il suo corso”?
Ua possibile risposta è stata fornita dalla pronuncia che si allega, in cui il GT, a seguito di consulenza tecnica, ha disposto che: “Solo nel caso in cui la beneficiaria non sia in grado di esprimere un consenso informato e consapevole, allora l’A.d.S. potrà, e dovrà, intervenire, sostituendosi ad essa, ed esprimere, in suo luogo, un consenso teso alla conservazione delle sue funzioni vitali, giacché, in tale evenienza, il diritto alla vita ha prevalenza su ogni altra considerazione.”
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