Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  11/04/2024

Addetti ai lavori - P.C.

Magistrati ai vari livelli.  Bene la   lungimiranza con cui tanti giudici tutelari hanno saputo, fin dal primo momento, cogliere l’essenza della novità del 2004; bene   la Corte di Cassazione, che da subito ha mostrato, su diversi versanti, di condividere le ambizioni più luminose dell’AdS.

  Con questo non si può dire che la volontaria giurisdizione vanti, all’esterno, un’immagine granché attraente; la progressione di carriera non appare strutturata per valorizzare, agli occhi dei togati, il lavoro rivolto agli infelici.    Un ‘’mestiere da donne’’, si ripete spesso, impegni ‘’da assistenti sociali’’; dove si sa che otterranno blandi riscontri, per salire di grado, i pomeriggi spesi a colloquiare con gli assistiti, la premura e il garbo mostrati verso i derelitti.

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       Professionisti dell’aiuto - Sembra prosperare, al fondo di qualche interprete, la fiducia che l’Italia 2024 abbondi di valorosi Cirenei; nati per questo mestiere, ansiosi di occuparsi del loro prossimo; figure liete di aiutare chi incespichi e balbetti, chiunque non sappia gestirsi da solo.   Senza mai chiedere cosa vi sia, in cambio, senza informarsi se arriverà prima o poi un corrispettivo.

  Non è così in realtà, non sempre almeno. Ci si imbatte anche in vicari poco sensibili, a volte, con troppi beneficiari sulla lista, tratti pesanti di venalità; veri e propri impiegati nel mercato del conforto solidale. Ed ecco gli assistiti reagire furiosamente, a loro volta, certi subire rassegnatamente, altri ancora scomparire nel nulla; ridotto a zero il dialogo, i vicari preposti neppur in grado di accorgersi del silenzio intorno, delle offese e scortesie inflitte.

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     Guardando il bicchiere mezzo vuoto.   Non sarebbe stato meglio - è la domanda di alcuni, magari fuori onda – evitare utopie funambolesche nel 2004, in Gazzetta ufficiale? Non era più saggio accantonare i fremiti da Don Chisciotte, quella volta, non c’era più umiltà nell’arrendersi al destino, rinunciando ai sogni di grandezza, volando bassi con le riforme?

  Non era consigliabile, quel fine 2003, ma già a partire dal 1986, astenersi dai propositi di cambiare il mondo, a colpi di diritto civile? Non era più sensato voltare le spalle ai sogni, quale metodo per le riforme, non conveniva lasciare che i poveretti della terra si arrangiassero, cavandosela da soli, come sempre, ciascuno per i fatti propri?

 

 




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